Sotto le ali della Dharma Production di Karan Johar, il debuttante regista Ayan Mukherjee prova a rispondere alla domanda “quando si diventa grandi? E come?” attraverso la storia di un un ragazzo immaturo e viziato (seppur irresistibilmente tenero) che esita ad uscire dal guscio per cercare sè stesso fuori della protettiva sfera familiare.
Wake up Sid esplora con sensibilità i nuovi lati di una trama già vista e sfruttata e se ne riappropria esultando a bassa voce, imponendosi con pazienza, richiamando l'attenzione che merita senza fronzoli e senza fretta.
TRAMA
Siddarth è un figlio di papà cronicamente disinteressato ad impegnarsi; storce il naso davanti ad un futuro nell'azienda familiare ma è altrettanto annoiato dagli studi, si nutre di pizza e videogiochi rimandando a dopodomani qualsiasi schivabile fatica. L'insuccesso all'esame finale del college e l'incontro con l'indipendente Aisha inizieranno a smuovere in lui una catena di progressivi, seppur timidi, cambiamenti.
Il particolarissimo personaggio di Sid si culla nella sua indolenza dietro gli sfondi metropolitani di Mumbai, la città che tanto ama sembra vivere con lui la staticità e i fermenti di un momento di passaggio che culmina con l'arrivo del monsone e la pioggia scrosciante sull'ormai più-grande Siddarth.
Ranbir Kapoor, che già possiede l'aspetto fisico perfettamente richiesto dal ruolo, adattato da un look bizzarro da eterno ragazzino (che dire dei suoi calzini colorati? O delle simpatiche magliette di Batman?) nel film appare tenerissimo, infantile e quasi asessuato; difficile non restare contagiati dal suo caloroso approccio con il mondo, dall'immediatezza della sua comunicazione, dimenticandosi di colpo dei difetti. Arrogante? Materialista? Fannullone? Macchè... Sid nonostante tutto appare solo una creatura adorabile, e questo rende la storia meno scontata e più interessante.
I brani della colonna sonora sono introdotti con armonia, intervallati discretamente alle parole, si fanno da parte al momento giusto per riapparire più tardi, ogni pezzo è piacevole ma non troppo vistoso da avere la meglio sulle immagini.
L'imbattibile Konkona Sen Sharma continua a dimostrarsi un'ottima scelta in ogni caso, su di lei non bastano mai gli aggettivi, mi limito a ripeterne tre: Convincente-efficace-bravissima. Malgrado l'attrice non subisca mai considerevoli cambiamenti d'immagine è in grado di apparire sempre diversa. Ma come fa? La sua presenza diviene fondamentale nella fase in cui inizia a crearsi un punto di fusione tra il suo personaggio e quello di Sid: Aisha, che era partita in quarta imponendosi per la sua maturità, inizia a scoprirsi molto meno seria e adulta di quello che credeva e si sfoga riversando sul ragazzo pioggie di insulti nevrotici, arrivando a vergognarsi della sua crescente attrazione per lui. Non so se in mano ad un'altra persona questo passaggio si sarebbe rivelato così intrigante.
Continuando ad elencare i pregi del film non posso dimenticarmi dell'inossidabile Anupam Kher (un veterano assoluto), il padre sovraindulgente e affettuoso che soffre nel tentativo di distaccarsi, al fianco di Supriya Pathak, (la commovente Shabnam nel durissimo Baazar del 1982) madre impacciata che che cerca disperatamente di parlare inglese per avvicinarsi alla nuova generazione.
Il mio giudizio sul film : **** 4/5
RECENSIONI:
THE HINDUSTAN TIMES *** 3,5 / 5
Wake Up Sid!' appartiene ad un genere che indubbiamente fluisce da 'Dil Chahta Hai' di Farhan Akhtar: in parte Hollywood, in parte Bollywood, principalmente una storia di formazione, sottilmente romantico, in gran parte originale, con sentimenti autentici, anche leggero, Inglese nelle espressioni, Hindi nella lingua. Il film è più che realistico, malgrado il soggetto non nuovo, e persino il look patinato non risulta finto. Si sente che il regista Ayan Mukerji - e gli attori - hanno vissuto questa storia. Konkona Sen Sharma è vera senza alcuno sforzo, come sempre.
Mayank Shekhar, 03.10.09 (Testo integrale)
THE TIMES OF INDIA **** 4/5
'Wake Up Sid!' può sembrare solo un altro racconto di formazione di un ragazzo viziato che diventa adulto, un film con tanto atteggiamento e poca anima. Invece finisce con l'essere molto, molto di più. E ciò che lo rende speciale è l'attenzione per i dettagli del regista (anche sceneggiatore) Ayan Mukerji, qui al suo debutto, nonchè il suo modo ricco di sfumature di guardare alle nuove generazioni. La relazione fra i due protagonisti è urbana e attuale in ogni aspetto. Il cambiamento nel tenore del loro rapporto e il cambiamento dei personaggi stessi è delineato con diligenza e tenerezza. Ma c'è grande sottigliezza anche nel modo in cui viene presentata la relazione di Sid con la madre (Supriya Pathak). La distanza fra i due è dovuta a differenti culture: la donna non è istruita, il ragazzo è occidentalizzato. Vi è qualcosa di tragico in questa madre Punjabi che parla Inglese, anche se in modo terribile, nella speranza di avvicinare a sè il figlio. Tragico perchè sappiamo che è vero. Sid è fantastico con gli amici ma brusco con coloro che non viaggiano sulla sua lunghezza d'onda. Nel suo personaggio coesistono differenti personalità, non tutte piacevoli. Non era un ruolo facile e va riconosciuto a Ranbir il merito di aver dato vita ad un Sid quasi perfetto. Konkona è semplicemente superba. La sceneggiatura offre grande spazio al personaggio di Laxmi, l'amica di taglia 'extra-large' di Sid, un raro esempio a Bollywood di ragazza non snella trattata in modo realistico e non come una caricatura. Kher nel ruolo del padre di Sid è efficacemente controllato. E comunque tutto il cast è eccellente.
Avijit Ghosh, 02.10.09 (Testo integrale)
ANNO: 2009
REGIA: Ayan Mukherjee
CAST:
- Ranbir Kapoor......................... Siddhart Mehra
- Konkona Sen Sharma.............. Aisha Banerjee
- Anupam Kher.......................... Mr Mehra
- Supriya Pathak........................ Mrs Mehra
- Namit Das............................... Rishi
- Rahul Khanna.......................... Kabir
COLONNA SONORA: Shankar – Ehsaan - Loy
PLAYBACK SINGERS: Shankar Mahadevan, Clinton Cerejo, Kavita Seth, Uday Benegal