Ci sono film che si amano anche solo per una scena, una
manciata di secondi che trafiggono il cuore e rendono immobili, incapaci di reagire
o di capire se la storia sia veramente
finita. Moondram Pirai è uno di questi.
Anche se l’intera pellicola è amabile e ben eseguita, sono proprio le
scene della sua conclusione a spostare l’ago della bilancia verso un giudizio
ancora più alto. Dopo che Kamal Haasan vinse il National Award come Miglior
Attore Protagonista il regista Balu
Mahendra decise di compiere un remake
quasi frame – to - frame del titolo
tamil che lo fece trionfare, così nasce Sadma, l’altrettanto bella versione hindi voluta e incoraggiata da Hrishikesh
Mukherjee.
TRAMA
A seguito di un grave incidente automobilistico una ragazza
perde la memoria e si sveglia credendo
di essere se stessa a sette anni,
essendo molto bella e facile da ingannare un guardiano dell’ospedale la porta
via di nascosto e la vende ad un bordello. Srinu / Somu (Kamal Haasan) si reca nella casa
d’appuntamenti con un amico e lì incontra Vijaya / Reshmi (Sridevi), il giovane capisce che la ragazza
ha bisogno d’aiuto e la nasconde nella sua casa di montagna. Tra i due nasce
un’affettuosa amicizia, Srinivasan si prende cura di lei e attende fiducioso il
giorno della sua guarigione.
Se gli Anni Settanta hanno visto trionfare la classe e il
talento di Amitabh Bachchan gli Ottanta sono stati il palcoscenico di Kamal
Haasan, intenso interprete dal fisico scattante, abile nella commedia ma nato
per commuovere ed emozionare. Il successo di Kamal nasce a Chennai ma va ben
oltre i confini del cinema tamil, alcuni dei suoi film più belli sono stati
girati nell’industria telugu (Pushpak, Swatya Muthyam, Marocharitra) e molti
adattati con successo per il mercato hindi. Anche se è il personaggio di Srinu a
conquistare gli spettatori in realtà la protagonista del film è Sridevi,
l’attrice si dedica a Reshmi / Vijaya con estremo trasporto, non resiste ad
alcuni picchi di overacting ma niente appare stonato. Sridevi riesce ad essere
ugualmente credibile sia nel ruolo della bella e moderna adolescente che in
quello della bambina imprigionata in un corpo di donna, la sua espressività e
la sua tenerezza ben si combinano con l’approccio teatrale e intenso
dell’attore che la affianca.
Moondram Pirai e Sadma sono divisi solo da piccoli cambiamenti
stilistici e variazioni di set, lo
spirito della storia e la sua realizzazione non vengono intaccati, si
possono quindi considerare due riflessi allo specchio di un unico film. Il tema centrale è quello del trauma, uno
stato di shock temporaneo, e come esso possa trasferirsi da un personaggio
all’altro ed emergere per cause diverse: l’incidente e la malattia fisica in un
primo momento, l’improvviso sbilanciamento emotivo e la regressione infantile
in un secondo. Pur ruotando attorno ad
un argomento difficile il film non appare mai ombroso o deprimente, la storia fa trionfare i sentimenti più sinceri,
disinteressati e puliti, m costruisce anche una sua riflessione sulla
sessualità mettendo insieme vari elementi: la gioventù metropolitana che spende
parte del proprio stipendio nei bordelli, la repressione degli istinti del protagonista,
l’attrazione degli uomini per la bellezza di Viji / Reshmi e la
continua ricerca di soddisfazione di una ricca signora, sposata per interesse
ad un uomo molto anziano, desiderosa di saziare le sue fantasie con un amante
giovane e di bell’aspetto.
L’istinto di protezione padroneggia sul desiderio fisico e
Srinu accetta di essere vicino alla persona che ama nell’unico ruolo che può
rivestire: quello del compagno di giochi e tutore. Vivere con lei, anche se
come fratello e non come uomo, è già di per se una fonte di realizzazione per il
ragazzo, questo rapporto da una parte lo appaga dall’altro lo consuma e lo fa diventare aggressivo. Il protagonista
sceglie una vita di sentimenti e scherzi
innocenti anche a costo di rinunciare all’erotismo, elemento che è portato
sullo schermo da Soni, la giovane moglie
insoddisfatta e disgustata dal marito, figura che diviene l’antitesi ideale di
Reshmi, un vero alter ego e mai un’antagonista. Da un lato la bomba sexy,
dall’altro la donna bambina inconsapevole della sua età anagrafica, ciò che viene protetto e ciò che invece viene temuto, le due diverse femminilità non dividono mai la scena e si alternano nella vita quotidiana del protagonista. Silk Smitha,
attrice di B-movies e torbida item girl, riceve per la prima volta un
personaggio drammatico e non volgare che il regista gestisce con serietà. Che sia per una
donna o per l’altra in ogni caso Srinu finisce per trasformarsi in giocattolo,
la scimmietta al comando della ragazzina o il diversivo erotico di una donna
annoiata che cerca la passione fuori dal matrimonio.
Il mio giudizio sul film : **** 4/5
ANNO : 1982 (Moondram Pirai) , 1983 (Sadma)
REGIA : Balu Mahendra
LINGUA : Tamil (Moondram Pirai), Hindi (Sadma)
TRADUZIONE DEL TITOLO : Moondram Pirai : la luna crescente del terzo giorno,
Sadma : trauma
CAST :
Sridevi ……………………. Vijaya / Reshmi
Kamal
Haasan ………………… Srinivas / Somu
Silk
Smitha………………….. Soni
COLONNA SONORA :
Ilaiyaraja
PLAYBACK SINGERS: KJ Yesudas, S Janaki, SP Balasubramanian (Moondram Pirai), Asha Bhosle e Suresh Wadkar ( Sadma)
QUALCOS'ALTRO:
Moondram Pirai è stato doppiato in lingua telugu e il titolo è Vasantha Kokila, il film è uscito contemporaneamente all'originale tamil ed ha ottenuto un ottimo successo.
Il blockbuster The Dirty Picture è ispirato alla vita della provocante Silk Smitha, bad girl favorita del cinema tamil / telugu negli Anni '80 e primi '90.
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