Minimalista, ma non anestetizzato, parte in sordina e poi spicca il volo.
La sceneggiatura e la regia spuntano le voci principali richieste dal perfetto cinema d'autore indiano: intrattenimento al minimo, niente coreografie, dialoghi all'osso, denuncia sociale, recitazione sobria. All'inizio credo di sapere cosa aspettarmi, però ad un certo punto le modalità di narrazione prendono una piega inattesa. Con cautela riemergo dal torpore emotivo per concedere a Sir la possibilità di stupirmi.
Adoro le pellicole che si rivelano differenti da ciò che sembrano. Sir è una di queste. Racconta una calda, complessa relazione senza nome, nella quale l'amore - sospeso, non risolto - è solo uno degli aspetti e nemmeno il più importante. Lo skyline mozzafiato di Mumbai fa da scenario ad un incontro non conflittuale fra classi sociali (e caste) diverse. Sir è soprattutto una splendida storia di solidarietà uomo-donna, una storia di rispetto e mutua comprensione, una storia di formazione parallela intrapresa individualmente dai personaggi ma resa possibile grazie al sostegno reciproco: ciascuno dà all'altro ciò che può.
La sceneggiatura è delicata e precisa. Ratna e Ashwin, i due protagonisti, scritti in modo sottile, sono intelligenti, riflessivi e sensibili. Entrambi trovano il coraggio di riagguantare le proprie aspirazioni, coraggio reciprocamente alimentato non con gesti plateali o proclami altisonanti, bensì con semplice, sincero conforto. Ratna è la spina dorsale del film, il personaggio forte. L'interpretazione di Tillotama Shome rasenta la perfezione. Ashwin non è uno stalker, non si impone, non protegge ma osa di più: collabora. L'orizzonte urbano li racchiude come uno scrigno, suscitando sentimenti contrastanti: per Ratna è la rampa di lancio, è libertà; per Ashwin è nostalgia di un panorama lontano.
Quello che all'inizio sembra il classico, freddino prodotto da festival, si rivela poi un gioiellino intimo e prezioso. Sir è empatia che ti si aggrappa alla gola. Ho provato affetto per Ratna e Ashwin, e avrei voluto non abbandonarli mai.
TRAMA
Ashwin vive in un bell'appartamento, ha un buon lavoro, ma ha rinunciato alla carriera di scrittore. Ratna è la sua invisibile governante a tempo pieno. Ratna è rimasta vedova a 19 anni, ma è piena di speranze, e sogna di diventare stilista. Lui rimpiange il passato, lei vede solo il futuro. Ratna e Ashwin sono due brave persone, pulite, dall'animo gentile. Se non tifate per loro è perché avete il cuore di pietra.
RECENSIONI
Mid-Day: ****
'Between these two actors (Shome e Gomber) plays out a steady script that, on the face of it, is a study in contrasts. What could possibly be common between a Marathi maid, and the suave, urbane SoBo (*) dude she's employed with? Well, both the guy and the girl are extremely quiet as personalities, yes. And in that quietness and immense space between them, develops a bond/relationship that makes this subtle film - in its lines, lighting, camera and drama - a deeply rewarding experience, to start with. (...) Without making much of a fuss, just following the movements of time, Gera manages to capture these parallel lives, right at the intersection-inhabiting two separate worlds, within the same'.
(*) South Bombay (nota di Cinema Hindi)
Mayank Shekhar, 10.01.21
Film Companion:
'Sir is (...) a meditation on the shackles of social structure, but also an indictment of the social anatomy of love. In many ways, Ashwin and Ratna are already together; romance is the last-ditch formalization of their relationship. (...) Tillotama Shome’s performance as Ratna (...) goes deeper than context and mannerisms. An actor usually furthers the storytelling; here, she is the storytelling'.
Rahul Desai, 18.11.20
Cinema Hindi: ****
Punto di forza: la sceneggiatura, le timide interazioni fra i due protagonisti, Tillotama Shome.
Punto debole: -
SCHEDA DEL FILM
Cast:
* Tillotama Shome - Ratna, la governante
* Vivek Gomber - Ashwin, il padrone di casa
Sceneggiatura e regia: Rohena Gera. Sir è il suo primo lungometraggio non documentario.
Colonna sonora: Ragav Vagav, Mohit Chauhan
Anno: distribuito in India nel 2020, in altri Paesi nel 2018-2019. In Italia a partire dal 20 giugno 2019 col titolo Sir - Cenerentola a Mumbai (14 settimane in sala, incasso totale € 66.600,00 - fonte MYmovies). Trailer italiano.
RASSEGNA STAMPA
* Sir - Cenerentola a Mumbai: una favola-denuncia, Corriere della Sera, Giuseppina Manin, 17 giugno 2019. Il testo raccoglie alcune dichiarazioni di Rohena Gera: 'Ratna conosce il suo posto, sa che l’amore non basta a vincere i mille ostacoli di una società tradizionalista e maschilista. Il suo e quello di Ashwin sono mondi lontanissimi, solo lei può riavvicinarli cambiando status, realizzando il sogno di diventare sarta e aprire una sua attività. Non più serva ma piccola imprenditrice. Una donna da rispettare. Il vero lieto fine è questo. (...) Questo film nasce dalla mia storia personale, sono stata cresciuta da una tata che si prendeva cura di me con affetto e dedizione straordinari. Eppure in casa vigeva una netta separazione, lei non poteva usare le nostre stoviglie, doveva mangiare e dormire lontano da noi... Ero piccola, non capivo ma provavo disagio. Quel senso di colpa di far parte di un sistema vergognoso me lo sono portato dentro. (...) In India ci sono tuttora circa 40 milioni di domestici, per lo più donne, che lavorano senza contratto, senza diritti, senza un giorno di riposo, con un salario minimo, umiliate, pronte a venir cacciate da un giorno all’altro. Delle vere schiave. E tutto questo nell’indifferenza generale, perché considerare la tua cameriera un essere inferiore è normale. In più Ratna è vedova. Ho voluto unire le due condizioni più sfortunate per denunciare uno scandalo che nessuno vuole vedere. Non è un caso se Sir non è ancora uscito in India, anche se con i toni della commedia affronta problemi e tabu che tutti cercano di schivare. Chi lo vedrà poi andrà a casa e dovrà guardare il suo domestico negli occhi. Spero di creare turbamento. (...) Il produttore indiano voleva una vedette di Bollywood, io solo una brava attrice. Volevo che Ratna fosse amata non perché bellissima ma perché generosa e coraggiosa. Basta inseguire cliché estetici che vogliono le donne tutte uguali, come le finaliste di Miss India. Tutte con la pelle sbiancata dalle creme, i capelli lunghi, lo stesso sorriso stampato sul volto. Le donne indiane sono meglio di così. Forti, intraprendenti, ciascuna con una bellezza tutta sua. Pronte a conquistare il mondo. Le reginette lasciamole a Bollywood.'
* Recensione di Movieplayer, Alessio Altieri, 20 giugno 2019: 'Sir (...) è un film semplice che sarebbe un errore guardare sotto la sola e semplicistica lente della storia d'amore, che pure a modo suo c'è, ma che non è mai il vero fulcro. (...) Dove è realmente puntato il mirino dell'attenzione della regista, è il sistema di divisione in caste. (...) Come nella stragrande maggioranza dei film orientali, anche qui il contrasto tra le vecchie tradizioni e la pervadente contemporaneità è forte, ma da una prospettiva diversa. Se infatti solitamente alle vecchie sane radici che si stanno perdendo, vengono contrapposti i corrotti tempi moderni, qui il vento sembra soffiare dalla parte opposta, mostrando un paese in cui alcune costrizioni sociali del passato cominciano a essere anacronistiche e incivili. (...) Sir (...) è un film che supera le aspettative che lo scellerato titolo italiano non aiutano certo a incrementare. La perfetta scelta di casting (i due attori, soprattutto Tillotama Shome, che non sbagliano un colpo) è accompagnata da una regia pulita e da una sceneggiatura che cresce gradualmente in due direzioni: mostrando le tradizioni indiane e il tacito affrancamento da esse che i protagonisti raggiungono. Si esce dalla sala con la sensazione che un’ora e mezza per la visione di questo film sia un tempo di vita guadagnato.
* Recensione di Coming Soon, Mauro Donzelli, 19 giugno 2019: 'Sir - Cenerentola a Mumbai è un’opera prima minimalista e sorprendente, uno sguardo claustrofobico come l’appartamento del suo ricco protagonista, in cui l’altezza è un impedimento e la splendida terrazza una prigione. Ratna si muove senza far rumore, con una dignità e un’eleganza che appartengono al suo ruolo sociale, ma anche alla riuscita bellezza di un donna irresistibile seppur minuta, coraggiosa e ostinata, mirabilmente interpretata da Tillotama Shome. Passano i minuti, le giornate si susseguono senza scossoni, con la quotidianità che si dipana nella sua apparente ripetitività, ma presto siamo conquistati da queste due anime solitarie che condividono un appartamento, pur venendo da due mondi diversi'.
CURIOSITÀ
* La pellicola è frutto di una coproduzione indiana e internazionale. Sir è stato proiettato in prima mondiale alla Semaine de la critique 2018 a Cannes, e ha inaugurato, alla presenza della regista, l'edizione 2018 del River to River Florence Indian Film Festival. Aggiornamento del 21 dicembre 2021: Sir è disponibile in streaming su RaiPlay.
* Tillotama Shome è nel cast di Gangor, diretto da Italo Spinelli.
* Vivek Gomber ha partecipato alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2014, in qualità di attore in e produttore di Court, e nel 2020 in qualità di produttore di The Disciple.
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