1) NORTH 24 KATHAAM
(24 miglia a nord)
Di Anil Radhakrishnan
Menon
Con Fahdadh Faasil, Swaty Reddy e Nedimudi Venu
Il 2013 nella cinematografia in lingua malayalam è stato un
anno ricco di sorprese e ottime pellicole. Film di nicchia trasformati in
successi commerciali da un prorompente passaparola e una schiera di registi
debuttanti pronti a dimostrare il proprio talento, come Anil Radhakrishnan
Menon,
autore di questo film delizioso. La storia parla di Hari, un uomo pieno di
fobie (Fahdadh Faasil) e maniaco della pulizia che vive nel suo piccolo mondo
silenzioso e disinfettato fino a che il suo capo non lo obbliga a partecipare
ad una conferenza a Trivandrun. Per Hari compiere gesti quotidiani come bere e
mangiare fuori di casa, andare in bagno o prendere il treno, diventa un vero e
proprio incubo.
2) NERAM
(Tempo)
Di Alphonse Putharen
Con Nivin Pauly e Nazriya Nazim
Originale e irresistibile, Neram, è una commedia degli
equivoci che si svolge nell’arco di una sola giornata. Protagonista il tempo,
buono, cattivo, impietoso, lento, veloce, pulsante. Il tempo che castiga e
premia a suo piacimento e che alla fine decide di scegliere da solo. Il debuttante Alphonse Putharen gira
contemporaneamente la versione per il mercato malayalam e per quello tamil
cambiando leggermente la storia e parte del cast mentre Nivin Pauly e Nazriya
Nazim restano protagonisti di entrambe le versioni.
3) MUMBAI POLICE
Di Rosshan Andrews
Con Prithviraj, Jayasurya e Rahman
L’inarrestabile Prithviraj si aggiudica uno dei film
migliori dell’anno, Mumbai Police, un thriller girato senza troppi sprechi di
denaro o effetti speciali che si concentra solo sulla sceneggiatura e sui profili dei personaggi. Ricco di suspance, sorprendente e
realistico. Un action movie alternativo,
e proprio per questo, ancora più intrigante.
4) ARTIST
Di Shyamaprasad
Con Fahadh Faasil e Ann Augustin
Una sceneggiatura da leggere come un libro dalla prima riga
all’ultima. Artist, il nuovo lavoro di Shyamaprasad (Kallo Kondoru Pennu, Elektra), è un film che parla di un
inganno, una bugia che per uno strano scherzo del destino trascina un uomo
fallito verso il successo. Una trama semplice che racchiude in sé sfumature diverse dall’animo umano,
la forza, le ambizioni, la creatività, la generosità, ma anche la cecità
dell’orgoglio, la pienezza di sé, l’incapacità di capire le necessità
dell’altro.
5) ORISSA
Di M.Padmakumar
Con Unni Mukundan, Nedumudi Venu e Sanika Nambiar
Un salto indietro nel tempo e un viaggio in una terra
lontana, l’Orissa. Uno degli stati dell’India forse meno conosciuti e visitati.
Curato sia nella confezione globale che nel contenuto, ricco di emozioni e
guidato da un’ottima colonna sonora.
6) CELLULOID
Di Kamal
Con Prithviraj, Chandni e Mamta Mohandas
In occasione del centenario della nascita del cinema
indiano, l’industria malayalam ricorda il suo padre fondatore, JC Daniel e la
genesi della prima pellicola mai girata in Kerala. Un film omaggio che narra dell’ascesa al
successo, ma anche della sfortunata eclissi, di un uomo che aveva investito
tutto nella produzione di un film, a suo tempo rivoluzionario, e per questo
tempestivamente schiacciato dalla tradizione e dalla censura.
7) MEMORIES
Di Jeethu Joseph
Con Prithviraj e Vijayaraghavan
Un serial killer da rincorrere, messaggi in codice da
rintracciare, ma c’è dell’altro, il film è soprattutto la storia di Sam
(Prithviraj), della sua fuga da ricordi che fanno male, del suo isolamento, del
suo riscatto. Il passato si ripresenta e al protagonista non resta che imparare
da propri errori per riscrivere un finale diverso e concedersi una seconda
possibilità.
8) CROCODILE LOVE STORY
Di Anoop Ramesh
Con Praveen Prem, Avanthika Mohan e Manikuttam
L’amore è cieco e Nithya (Avanthika Mohan) una bella
insegnante di yoga preferisce il timido Kiran (Praveen Prem) al più atletico
Sreeraj (Manikuttam) non curandosi del suo aspetto fisico. La decisione non
viene assecondata dal padre, che come da consuetudine, vorrebbe trovare un
genero che sia attraente al pari di sua figlia. Una commedia che non si prende
troppo sul serio ma al tempo stesso espone con ironia alcuni limiti e
preconcetti dei matrimoni combinati.
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