30 dicembre 2010

NAAN MAHAAN ALLA




Andare al cinema a Chennai è entrare nel ring.

Erano appena le 18.30 quando il cassiere del Sangam Theatre mi dice che gli sono rimasti due posti, finalmente, dopo un pomeriggio passato a setacciare ogni cinema nei dintorni riesco ad avere tra le mani un biglietto. Tutte le sale della città erano fully booked come da normale routine.
Me la sono presa comoda prima di entrare pensando che fosse il momento dei trailer e delle pubblicità di turno, prima dell’inizio del film c’era ancora tempo. Questo pensavo, ma non era così. Il cinema è una specie di tempio, o meglio, uno stadio, nel quale una volta entrati l’attenzione si concentra solo sul motivo per cui hai deciso di essere lì. Tutto sembra suggerire che il film non può e non deve aspettare o la gente diventerebbe impaziente e nervosa e il proprietario del multisala non riuscirebbe ad incastrare nel tempo che ha a disposizione (dalla nove di mattina alle una di notte..) così tanti spettacoli per soddisfare altrettante richieste.
Alle 18:40, orario scritto sul biglietto, entro nella sala buia già affollatissima e scoppia un boato. Per poco non scivolo dalle scale dallo spavento, non capivo che fosse successo, la mia mente storicamente pessimista aveva già immaginato le peggiori sciagure. Ci metto un po’ a realizzare che era solo un urlo collettivo di ammirazione . Un urlo di dimensioni titaniche. Un urlo che non veniva dalla gola ma dallo stomaco, dagli occhi, dalle ossa. Era tutto a posto, niente feriti, solo una scritta Tamil sullo schermo . Più tardi avrei capito che si trattava di un nome: Yuvan Shankar Raja. E chi è? Un attore? Un semidio? Ancora più tardi ho scoperto che era un compositore, l’autore della colonna sonora, uno dei più amati in Tamil Nadu, terra di A.R. Rahman e di molti altri Mozart del Nuovo Millennio.
Incredibile è il rapporto che in questo stato dell’India gli spettatori hanno con la pellicola, ma soprattutto con le star, con il regista, e anche con tutto il cast tecnico dei quali si ricordano e invocano a mo’di preghiera TUTTI i nomi e cognomi. La passione viscerale è così sfrenata e avvolgente da far apparire appena freddini gli amici di Mumbai che battono le mani, esultano o lasciano sfuggire una lacrima di commozione.


E adesso il film.
Naan Mahaan Alla, tradotto in italiano, Non Sono Un Santo. Già dal titolo mi ha conquistata, alla prima visione nel caos del cinema di Chennai avevo i brividi, la rabbia di Jeeva mi era entrata dentro e non mi abbandonava. La seconda volta che l’ho visto, tra le mura di casa, l’ho trovato ancora più convincente, per un po’ ho avuto la sensazione che uscendo dalla porta della stanza ci fosse direttamente il Nehru Park affacciato sulla Statale n.4, mi sembrava anche di sentire nuovamente lo stesso frastuono.


TRAMA
Jeeva (Karthi Sivakumar) è un ragazzo comune, con i suoi difetti, con le sue pigrizie e incertezze, con i suoi vizi , con la barba incolta e la maglietta sudata, mangia nelle bancarelle per strada, non evade la realtà in grandiose sequenze oniriche ma la vive senza lamentarsi, sente il rumore del traffico, invita la sua ragazza (Kajal Agarwal) a prendere un gelato al mall più vicino, esce con gli amici, insulta, si ubriaca, piange, urla, tace. La sua vita normale si interrompe il giorno in cui il padre (Jayaprakash) viene ucciso a sangue freddo senza alcuna ragione apparente. Da quel giorno Jeeva rifiuta di collaborare con la polizia e prima che la banda criminale possa mettere in pericolo la sua famiglia, decide di farsi giustizia da solo.


Naa Mahan Alla si evolve seguendo il più classico schema della cinematografia Tamil contemporanea: c’è una storia d’amore, c’è la quotidianità delle strade di Chennai e un ritratto efficace della nuova generazione in parte tradizionale e in parte globalizzata, c'è il male e l'oscuro pronto a colpire, c'è la passività di chi sta in alto e la corruzione di chi è pronto a tutto per nascondere le proprie macchie o per raggiungere i propri obiettivi. L’inefficienza delle istituzioni mette a repentaglio la sicurezza delle persone comuni, oneste, che vivono la loro vita pacifica e che con gli imbrogli dell’underworld non dovrebbero avere niente a che fare. Nel momento in cui i due mondi si incontrano, e del sangue viene versato, tutto è destinato a cambiare. Il regista sceglie di dividere nettamente i due percorsi dello stesso personaggio come se il prima e il dopo fossero due vite distinte, niente di ciò che caratterizza l’inizio del film viene poi ripreso nella sua conclusione. Come Jeeva il film segue gli eventi e da essi è trasformato, non può in alcun caso guardarsi indietro perché la sua vista è diversa , la frattura ha avuto inizio.
Occhio per occhio e dente per dente. Restare ad aspettare il corso della giustizia diviene per Jeeva inutile e pure pericoloso. Il film propone una scelta coraggiosa e il ragazzo della porta accanto si trasforma in un eroe dalla forza inarrestabile e quasi mitica, le sue intenzioni sono nobili anche se trionfano passando per una strada secondaria, violenta, legalmente non riconosciuta come possibile.
Jeeva diviene un eroe e un villain al tempo stesso, la sua brutalità spaventa, la sua ricerca di vendetta e trionfo sull’ingiustizia (che probabilmente resterebbe impunita) diviene l’esorcismo delle inquietudini stesse dell’uomo. Nelle sequenze d’azione c’è dolore, sofferenza fisica, sangue, morte, niente viene risparmiato allo spettatore anche se le immagini sono montate con estremo stile, ritmo e cura nei dettagli, neanche fossero una danza tribale. La realizzazione scenica esibisce un tecnicismo strabiliante che è in contrasto con il messaggio delle azioni stesse.
Karthi Sivakumar è un giovane attore figlio d’arte (suo padre è la star Sivakumar) e fratello dell’attuale attore di punta, l’affascinante Surya. Ha debuttato nel mondo del cinema solo nel 2007 (aveva già 30 anni) ma la sua filmografia è già una lista di soli successi. Fisicamente robusto e non palestrato, Karthi è il prototipo del ragazzo tipo che puoi incontrare in una strada di Chennai, accattivante ma non inarrivabile modello, i suoi occhi sono dispettosi e senza veli, a volte luccicanti come quelli di un bimbo a volte persi nel buio come quelli di un uomo che ha già incontrato i lati più oscuri e ingiusti della vita. L’attore, il cui naturale linguaggio del corpo tradisce una spontanea indolenza, è pronto a raccogliere sovraumane energie per trasformarsi , in un solo attimo, nell'eroe dall’aura mitologica.

Non so quanto aver visto il film direttamente sul grande schermo, e in una cornice straordinaria, stia influenzando il mio giudizio, anche in seguito a visioni successive continuo a trovarlo del tutto privo di punti deboli o difetti. La colonna sonora contiene pochi ma indimenticabili brani, la musica di sottofondo segue l’emotività delle scene, la fotografia è impeccabile, la realizzazione delle sequenze d’azione è a dir poco spettacolare ( anche Dabangg ne sarebbe invidioso ), le interpretazioni si incidono nella pelle con un punteruolo, la commedia e la tragedia vengono sapientemente gestite con la stessa intensità.
Le vita quotidiana, l’attesa dell’amore, la gioia e poi l’abisso.
Naan Mahaan Alla è un film che non riesco a dimenticare.


Il mio giudizio (totalmente blind e immovibile) ***** 5/5



THE TIMES OF INDIA *** ½ 3,5 /5
Giudicato un film capace di coinvolgere dall'inizio alla fine oltre che la miglior interpretazione di Karthi Sivakumar. Il giudizio dei lettori alza ulteriormente il punteggio del film arrivando a **** 4/5



ANNO: 2010


LINGUA : Tamil


TRADUZIONE DEL TITOLO : Non sono un santo

REGIA: Suseenthiran


CAST

Karthi Sivakumar………………………… Jeeva
Kajal Agarwal …………………………… Priya
Jayaprakash ……………………… il padre di Jeeva
Soori ……………………… Ravi
Krishna Priya ………………… Keerthi
Ravi Prakash …………………………Sudharsan
Adurldass …………………………… Kutti


COLONNA SONORA : Yuvan Shankar Raja (se siete in Tamil Nadu … attenti all’urlo )
Testi di Muthukumar & Yugabarathi

PLAYBACK SINGERS : Yuvan Shankar Raja, Tanvi Shah, Javed Ali, Shilpa Rao, Haricharan, Madhu Balakrishnan,

15 dicembre 2010

DO DOONI CHAAR




Poco pretenzioso ma divertente, Do Dooni Char è uno di quei film a basso budget che riescono a rimanere a galla contrastando una schiacciante concorrenza ( è stato distribuito la stessa settimana di Robot , dispendiosa pellicola tamil con Rajinikant e Aishwarya Rai) e dei quali non si sa niente, o quasi, prima dell’uscita nelle sale. Senza troppi investimenti in campagne pubblicitarie, trailer, spot etc.. , la sua sola leva promozionale è stata la notizia del ritorno della coppia Rishi Kapoor / Neetu Singh, insieme sullo schermo dopo trenta anni di stop. Il successo commerciale è stato frutto di un frenetico passaparola e delle buone recensioni delle testate giornalistiche e siti web di riferimento. Il regista debuttante, Habib Faisal, già sceneggiatore di alcuni film marcati Yash Raj, crea qualcosa di equilibrato, nuovo e semplice, ugualmente appetibile per un pubblico nazionale e internazionale.


TRAMA

Santosh Duggal (Rishi Kapoor) è un insegnante di matematica che fatica ad arrivare a fine mese; dopo il matrimonio ha convinto la moglie Kusum (Neetu Singh) a lasciare il suo impiego di bibliotecaria per dedicarsi solo alla famiglia, ma ora, con la globalizzazione e l’insorgere continuo di nuove esigenze, si accorge che il suo stipendio non basta più. Mentre i due cercano di mantenere il controllo del bilancio familiare con una serie di estenuanti conti e tabulati, i figli sognano mp3, nuovi elettrodomestici , magliette firmate e vorrebbero sostituire il vecchio scooter con una comoda e graziosa automobile. Come fare per stare al passo coi tempi ? I figli ci provano con le scommesse clandestine, lavori part time , fino all’illusione di vincere un concorso a premi … ma è possibile ottenere beni di lusso vivendo in quattro con un solo stipendio?


Neetu e Rishi fianco a fianco sono già uno spettacolo imperdibile di per sè ed è facile ritrovarsi a rimpiangere quello che ci siamo persi finora (trenta anni sono troppi... Neetu perchè sei sparita??) ma il film ha anche un’altra brillante star, Aditi Vasudev, adorabile il personaggio di Payal, teenager spigliata e mascolina. Imperdibile la chimica della giovanissima attrice con il veterano Rishi Kapoor, l’inadeguatezza del timido bonaccione prof. Duggal vacilla davanti all'approccio pratico della cosiddetta “nuova generazione” meravigliosamente rappresentata dalla figlia, sbarazzina, dai capelli corti e amante dei motori.
Il film esaspera ( e lo fa in modo alquanto divertente) l’isteria collettiva legata al desiderio di un’automobile, e non un’automobile qualsiasi, un’automobile NUOVA. Il passaggio dalle due alle quattro ruote diviene una moltiplicazione delle proprie possibilità ( o meglio, impossibilità) di fronte ad una tentazione. Una vittoria che , se riuscita ad afferrare, segnerà l'inserimento anche solo apparente in un nuovo status .
Allegramente schiavi di una società che vuole tutto sommato solo apparire, attraverso il possesso di beni di lusso, mode e comodità, i personaggi vedono un esorcismo alle proprie paure e insicurezze. La frustrazione dovuta alle crisi economiche accende una serie di domande, soluzioni ed espedienti, ma la tovaglia tirata da una parte e dall’altra continua a rimanere corta.

Do Dooni Chaar è stato girato completamente a Delhi con molto cuore e con pochi sforzi. A volte il solo calore liberato da interpretazioni genuine, credibili e oneste può bastare ad arricchire una trama scheletrica tanto da farla funzionare alla grande. Ma il sipario cala troppo in fretta. Purtroppo il climax arriva di colpo e sigilla la storia come la serranda di un garage, per esigenze di tempo il regista si è trovato a dover troncare con le cesoie l’evoluzione del film facendo nascere un prematuro lieto fine dentro il limite ( proabilmente imposto dalla Disney) di 118 minuti.


il mio giudizio sul film : *** 3,5 /5



RECENSIONI :

- THE TIMES OF INDIA ***

Semplice, dolce e sensibile: Do Dooni Chaar è un'ode alla categoria degli insegnanti. La famiglia Duggal è la più calda e la più realistica vista recentemente sul grande schermo. DDC va goduto per le deliziose interpretazioni di Rishi e Neetu Kapoor e dei due attori più giovani. E' una celebrazione della straordinarietà della gente comune offerta con verve e con gusto.
Nikhat Kazmi, 07.10.10 (Testo integrale. clicca qui.)


- HINDUSTAN TIMES ****
Questo film intrattiene in modo fenomenale, ed offre performance brillanti da parte di alcuni dei migliori attori cinematografici in circolazione, oltre a rappresentare un sorprendente, sicuro debutto per il regista. Affidatevi a Do Dooni Chaar e non rimarrete delusi.
Mayank Shekhar, 09.10.10 (Testo integrale clicca qui)



ANNO: 2010

TRADUZIONE DEL TITOLO : Due e due quattro

REGIA: Habib Faisal

DISTRIBUITO DA : Walt Disney Pictures


CAST:

Rishi Kapoor ……………………Santosh Duggal
Neetu Singh ……………………… Kusum
Aditi Vasudev ………………………Payal
Archit Krishna …………………Sandy


COLONNA SONORA: Meet Brothers & Anjan (testi di Manoj Muntashir)


SITO UFFICIALE DEL FILM : Clicca qui.


QUALCOS'ALTRO:

- Il titolo Do Dooni Char è lo stesso di una commedia del 1968 interpretata da Kishore Kumar

- L'attrice Neetu Singh aveva lasciato definitivamente le scene nel 1982 dopo il matrimonio con Rishi Kapoor, la coppia, prima del ritorno ufficiale con questo film, è apparsa per la prima volta insieme dopo decenni nel finale di Love Aaj Kal (ma solo per alcuni secondi), love story prodotta e interpretata da Saif Ali Khan.

- Tra i film più famosi della coppia Rishi & Neetu Kapoor, ricordo: Amar Akbar Anthony, Khel Khel Mein, Rafoo Chakkar , Doosra Aadmi e Kabhie Kabhie.


- Il successo di Do Dooni Char è stato una vera e continua sorpresa, dopo un box office promettente e ottime recensioni la vincita del prestigioso National Award come Miglior Film Hindi. Approfondimenti nell'articolo di Cinema Hindi.


05 dicembre 2010

ANJAANA ANJAANI


Finalmente un'altra (dopo I Hate Luv Storys) piacevole commedia sentimentale!
Replicare e perpetuare modelli romantici conosciuti, rinnovare i linguaggi e le situazioni,  saper divertire e rassicurare pur senza sorprendere, è un'arte. Bravi Siddharth Anand, che fa meglio che con il precedente Bachna Ae Haseeno, Ranbir Kapoor e Priyanka Chopra. 
I film d'amore non sono tutti uguali.

TRAMA

Due ragazzi delusi dalla vita, Akash (Ranbir Kapoor) e Kiara (Priyanka Chopra), si incontrano sul ponte George Washington di New York mentre tentano il suicidio. Ad entrambi va male (bene, in verità) e  si ritrovano in ospedale con lievi lesioni. Da quel momento inizierà la loro avventura insieme.

RECENSIONI

The Times of India ***
La nuova coppia formata da Ranbir Kapoor e da Priyanka Chopra funziona. I loro personaggi sono riconoscibili e urbani. Le performance sono vibranti, spontanee, ricche di sfumature. Il problema risiede nella sceneggiatura e nella narrazione. Il regista sceglie il format del road movie, ma sembra tutto piatto e prevedibile. Così, malgrado la coppia protagonista faccia scintille, Anjaana Anjaani non infiamma lo schermo. Offre solo alcune piacevoli sequenze, una colonna sonora (composta da Vishal-Shekhar) piena di energia, e le brillanti interpretazioni di Ranbir e di Priyanka. Se non cercate nulla di nuovo, allora vi divertirete.
Nikhat Kazmi, 30.09.10
La recensione integrale.

Hindustan Times * 1/2
In ogni pellicola convenzionale e scontata come Anjaana Anjaani i due protagonisti prima si odiano, poi diventano amici, ed infine scivolano nell'amore eterno. Il climax si svolge di solito all'aeroporto o alla stazione. L'eroe o l'eroina corre verso il partner della sua vita. Fra il primo incontro e la sequenza all'aeroporto dovrebbe esserci una trama, delle possibili sotto-trame, conflitti, altri personaggi. AA sfortunatamente non ha nulla di tutto questo. Ranbir Kapoor, la star, rimane la sola grande idea in un film nel quale non esiste una storia. Sappiamo perchè questi prodotti si ripetono all'infinito: se funzionano, arricchiscono i produttori. Come al solito, solo business.
Mayank Shekhar, 01.10.10
La recensione integrale.

Diana *** 1/2
Nonostante  un inizio poco plausibile e uno sviluppo della trama piuttosto prevedibile, Anjaana Anjaani è un film davvero carino. Ranbir Kapoor e Priyanka Chopra sono brillanti, convincenti ed insieme funzionano. Alcuni degli episodi che li vede coinvolti  sono spassosi e teneri mentre per la colonna sonora si poteva fare di più.
Due ore e mezza di dolce divertimento.

Il bello:

-  I tentativi frustrati di Akash e Kiara di porre fine alle loro vite.

- Akash e Kiara in mezzo all'oceano. Un mesaggio dentro una bottiglia tra le onde.

Il brutto:

- A tratti si ha l'impressione che Priyanka Chopra si sia ritoccata le labbra. Speriamo di esserci sbagliati.

SCHEDA DEL FILM

Cast:
Akash - Ranbir Kapoor
Kiara - Priyanka Chopra
Kunal - Zayed Khan (Special appearance)
Il dottore - Tanvi Azmi
L'amico di Akash - Vishal Malhotra

Regia di Siddharth Anand

Prodotto da Sajid Nadiadwala e Sharan Kapoor

Musiche: Vishal Dadlani (I Hate Luv Storys) e Shekhar Ravjiani (I Hate Luv Storys)

Coreografie: Ravi K. Chandra

Distribuito da Eros Entertainment

Anno: 2010

CURIOSITA'

- Alcune trovate di  Anjaana Anjaani possono richiamare lontanamente  le pellicole hollywoodiane Piovuta dal cielo con Sandra Bullock e Ben Affleck, e Serendipity, con John Cusack e Kate Beckinsale.
In realtà Anjaana Anjaani oltre ad essere migliore di entrambe,  è in tutto e per tutto un film a sè stante.


- Durante la promozione del film è stato annunciato che Akash e Kiara sarebbero diventati protagonisti di una graphic novel.
L'articolo integrale.

- Sembra che Ranbir Kapoor abbia collaborato alla ideazione della colonna sonora di Anjaana Anjaani.
L'articolo integrale.