Una novella picaresca in salsa tamil scossa da una colonna sonora che è elettricità pura. La rivincita dei loosers e uno scambio di ruoli quasi impossibile da pensare. Un film che salta di colpo nella categoria dei feel good movies, ovvero quelli capaci di risollevare le sorti anche della serata più tediosa, e senza rifugiarsi in schemi facili e romanticherie. Forse non ha conquistato troppe recensioni positive dalle testate giornalistiche al tempo della sua uscita, nè ha spiazzato il mercato degli altri competitori al botteghino. Un'accoglienza tiepida (ingiusta) per un film che si sta facendo notare un po' in ritardo. Grazie al passaparola tutti quelli che se lo sono perso stanno recuperando. Me compresa.
TRAMA
Chinna (Arya) è un aspirante gangster fannullone che deve lasciare la sua città per evitare di essere fatto fuori da un pesce più grosso di lui, una volta a Chennai gli viene commissionato un omicidio ma non essendo affatto esperto deve preparare meticolosamente la scena. La sua storia si intreccia a quella di Karthik (Kreshna) il quale spinto dalla fidanzata Deepa (Swaty Reddy) che lo vede già una superstar abbandona il villaggio con il sogno di lavorare nel cinema.
Ecco ora che ho deciso di inizare a parlare di Yatchan mi accorgo che non riesco a descriverlo. Più o meno come mangiare un piatto delizioso e poi scervellarsi per indovinare gli ingredienti. L'ho adorato tutto, ma nell'insieme. Un susseguirsi di scene azzeccatissime, personaggi ben disegnati (dai protagonisti alle figure di sfondo) riprese dinamiche e stilose, belle picturizations e folli passi di danza, da imitare solo se si è fuori di testa o appena tornati dall'Oktoberfest. Chinna e Karthik riportano sullo schermo figure tradizionali del cinema indiano, il gangster e l'aspirante attore, per stravogerle con allegria e creare un intreccio divertente. Per entrambi si prova simpatia immediata (che è già un passaporto per il successo) nonostante non siano affatto degli agnellini. Dal primo istante pare di sapere tutto di loro, neanche fossero stati i nostri compagni di banco alle medie.
Vishnu Vardhan è un regista meticoloso ed elegante, qualsiasi sia il tema e il genere dei suoi film, dall'action movie più sanguinolento al dramma più strappalacrime, precisione è la parola d'ordine. Nessuna scena superflua, non ci sono momenti sprecati o passaggi messi lì solo per riempire il tempo. Le emozioni, qualunque esse siano, sono comunicate con chiarezza e fin dalla prima scena. Il regista ha già lavorato con Arya per ben tre volte prima di Yatchan (e gli ha affidato i suoi titoli migliori), la loro intesa si sente anche se il personaggio disegnato per lui è molto diverso da quelli che gli ha proposto in passato. Arya è un attore che apprezzo moltissimo, è un ragazzo con i piedi per terra e non si comporta da strafigo, nonostante la sua bellezza ama cimentarsi in ruoli da anti-eroe e non ha problemi a ridere di se stesso trascinando il pubblico nello stesso sorriso. Un po' rough and tough ma giocherellone e impacciato, la sua umiltà non fa che aumentarne il fascino rendendo la sua presenza sullo schermo sempre più gradita.
Commedia e azione coesistono ma Yatchan non corre il rischio di diventare uno dei tanti film d'intrattenimento di routine, la storia riesce ad essere originale e il plot schiva ogni ripetizione. L'aria è fresca e rigenerante, i dialoghi un po' burloni, le locations realistiche ma dipinte con colori nuovi. Abbasso gli studios e viva la strada. La colonna sonora è da ascoltare a tutto volume, fino a far tremare i bicchieri e scappare i vicini. I miei sono emigrati in Svizzera. Che ci posso fare? Di compositori bravi in India ce ne sono tanti (i film richiedono continuamente musica) ma nessuno come Yuvan Shankar Raja riesce a farmi perdere del tutto la ragione. Dalla prima nota: blackout, dalla seconda: il mondo mi appare decisamente più bello, dalla terza: sorriderei anche al conoscente più velenoso. Yuvan ovunque tu sia GRAZIE.
TRAMA
Chinna (Arya) è un aspirante gangster fannullone che deve lasciare la sua città per evitare di essere fatto fuori da un pesce più grosso di lui, una volta a Chennai gli viene commissionato un omicidio ma non essendo affatto esperto deve preparare meticolosamente la scena. La sua storia si intreccia a quella di Karthik (Kreshna) il quale spinto dalla fidanzata Deepa (Swaty Reddy) che lo vede già una superstar abbandona il villaggio con il sogno di lavorare nel cinema.
Ecco ora che ho deciso di inizare a parlare di Yatchan mi accorgo che non riesco a descriverlo. Più o meno come mangiare un piatto delizioso e poi scervellarsi per indovinare gli ingredienti. L'ho adorato tutto, ma nell'insieme. Un susseguirsi di scene azzeccatissime, personaggi ben disegnati (dai protagonisti alle figure di sfondo) riprese dinamiche e stilose, belle picturizations e folli passi di danza, da imitare solo se si è fuori di testa o appena tornati dall'Oktoberfest. Chinna e Karthik riportano sullo schermo figure tradizionali del cinema indiano, il gangster e l'aspirante attore, per stravogerle con allegria e creare un intreccio divertente. Per entrambi si prova simpatia immediata (che è già un passaporto per il successo) nonostante non siano affatto degli agnellini. Dal primo istante pare di sapere tutto di loro, neanche fossero stati i nostri compagni di banco alle medie.
Vishnu Vardhan è un regista meticoloso ed elegante, qualsiasi sia il tema e il genere dei suoi film, dall'action movie più sanguinolento al dramma più strappalacrime, precisione è la parola d'ordine. Nessuna scena superflua, non ci sono momenti sprecati o passaggi messi lì solo per riempire il tempo. Le emozioni, qualunque esse siano, sono comunicate con chiarezza e fin dalla prima scena. Il regista ha già lavorato con Arya per ben tre volte prima di Yatchan (e gli ha affidato i suoi titoli migliori), la loro intesa si sente anche se il personaggio disegnato per lui è molto diverso da quelli che gli ha proposto in passato. Arya è un attore che apprezzo moltissimo, è un ragazzo con i piedi per terra e non si comporta da strafigo, nonostante la sua bellezza ama cimentarsi in ruoli da anti-eroe e non ha problemi a ridere di se stesso trascinando il pubblico nello stesso sorriso. Un po' rough and tough ma giocherellone e impacciato, la sua umiltà non fa che aumentarne il fascino rendendo la sua presenza sullo schermo sempre più gradita.
Commedia e azione coesistono ma Yatchan non corre il rischio di diventare uno dei tanti film d'intrattenimento di routine, la storia riesce ad essere originale e il plot schiva ogni ripetizione. L'aria è fresca e rigenerante, i dialoghi un po' burloni, le locations realistiche ma dipinte con colori nuovi. Abbasso gli studios e viva la strada. La colonna sonora è da ascoltare a tutto volume, fino a far tremare i bicchieri e scappare i vicini. I miei sono emigrati in Svizzera. Che ci posso fare? Di compositori bravi in India ce ne sono tanti (i film richiedono continuamente musica) ma nessuno come Yuvan Shankar Raja riesce a farmi perdere del tutto la ragione. Dalla prima nota: blackout, dalla seconda: il mondo mi appare decisamente più bello, dalla terza: sorriderei anche al conoscente più velenoso. Yuvan ovunque tu sia GRAZIE.
Il mio giudizio sul film : **** 4/5 (per la colonna sonora ***** 5/5)
ANNO : 2015
LINGUA : Tamil
REGIA : Vishnu Vardhan
LINGUA : Tamil
REGIA : Vishnu Vardhan
CAST:
Arya ....... ChinnaKreshna ......Karthik
Swaty Reddy ...... Deepa
Deepa Sannidhi ......Swetha
COLONNA SONORA : Yuvan Shankar Raja
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