La favola della Bella e la Bestia incontra il Gobbo di Notre Dame, la rabbia di Anniyan i colori di Robot. Dalla miscela nasce un film atipico, un cocktail stravagante dal budget astronomico. Si passa dai quartieri bassi di Chennai alle pagode cinesi, dal blu di Jodhpur alla Thailandia. L'immaginazione corre indisturbata e Shankar si sollazza facendo ciò che ama di più: il giro del mondo in un film. Vikram dona anima e corpo al suo personaggio e la sua dedizione lascia ammutoliti. A colmare il silenzio ci pensa A.R. Rahman con una colonna sonora avvolgente. I è tutto questo e anche di più.
TRAMA
Lingesan (Vikram), innocente wrestler virile e baffuto, entra nel mondo dello spettacolo per sostenere la carriera della ragazza di cui si è innamorato (Amy Jackson). Diviene un modello sofisticato e fighissimo (sempre Vikram) ma proprio all'apice della sua carriera il suo corpo si deforma, giorno dopo giorno diviene sempre più gobbo e ammalato (ancora una volta Vikram) e della sua bellezza non c'è più ricordo.
Shankar è uno di quei registi che ammiro follemente. Uno di quelli che si alza la mattina con un'idea e la vuole vedere sullo schermo, costi quello che costi, piaccia o no. I suoi film sono dispendiosi oltre ogni limite razionale, pieni di elementi da fumetto, sfide ardite alla logica, stravaganze, colori, locations esotiche e bellezza. A questi elementi in I si aggiunge l'orrore, l'estrema bruttezza, le sevizie, la sofferenza e vendette raccapriccianti. E' il gioco degli opposti, e come tutti gli estremi o si ama o si odia. Il protagonista sembra un barbaro assetato di sangue, il suo personaggio fa ribrezzo ma ecco che parte la storia. La disciplina e la dedizione con cui Vikram ha dato vita al suo personaggio (anzi, personaggi) sono impressionanti. Tutto cambia in lui in un attimo, le espressioni, il linguaggio del corpo, la voce, la struttura fisica. I mutamenti sono incredibili, frutto di un buon team di truccatori, costumisti, etc, ma soprattutto del talento del protagonista, un vero colosso del cinema tamil sia per presenza scenica che per bravura.
Amy Jackson se la cava bene, è molto heroine e poco actress ma per una ragazza del tutto europea, nata al freddo dell'isola di Man, riuscire ad interpretare con naturalezza il ruolo di una modella tamil è già un fattore degno di nota. Si sente che le piace quello che fa e che ci mette passione. Riesce a non capitolare di fronte a un mostro sacro come Vikram e partecipa con energia. E poi è bellissima, incanta nei video musicali e dalle interviste sembra pure simpatica. Mi piace dal suo debutto in Madrasapattinam, quando ancora non potevo immaginare che avrebbe fatto così tanta strada.
Svariati sono gli effetti speciali, alcune combinazioni molto eleganti (per esempio le sequenze girate in Cina), altre più kitsch. C'è del comico ma anche del grottesco, romanticismo vellutato ma anche immagini disgustose. Il film disorienta ma resta aggrappato ad un punto fermo, la performance pazzesca di Vikram, così se tutto il resto non dovesse funzionare c'è sempre lui a tenere le redini della situazione.
Quando decido di guardare un film per la seconda volta è perchè spesso mi sono ritrovata a pensarci, a ricostruirne scene nella mente alla fermata del bus, lavando i piatti, aspettando il treno o in fila al supermercato. I è uno di quelli. Pur di trovare l'occasione di rivederlo ho convinto mio marito, e ci sono voluti due giorni dato che lui che ha la fortuna di parlare hindi ed è un po' pigro quando si tratta di seguire sottotitoli per quasi tre ore. Ma l'ha fatto per me. Perchè un film tamil va visto in lingua originale e mai doppiato, perchè la voce di Vikram mi scatena i brividi, perchè solo così riesco ad immergermi veramente nelle canzoni e nella storia. L'ha fatto per farmi contenta, almeno per i primi quindici minuti. Poi mano a mano che il film scorreva ha iniziato a cambiare espressione, ad appassionarsi sempre di più, a dimenticare l'ora di cena e anche i termosifoni accesi. Qundi tra qualche mese mi ricorderò ancora una volta di I, guardando la bolletta.
Il mio giudizio sul film : **** 4/5
ANNO 2015
LINGUA : Tamil
REGIA : Shankar
TRAMA
Lingesan (Vikram), innocente wrestler virile e baffuto, entra nel mondo dello spettacolo per sostenere la carriera della ragazza di cui si è innamorato (Amy Jackson). Diviene un modello sofisticato e fighissimo (sempre Vikram) ma proprio all'apice della sua carriera il suo corpo si deforma, giorno dopo giorno diviene sempre più gobbo e ammalato (ancora una volta Vikram) e della sua bellezza non c'è più ricordo.
Shankar è uno di quei registi che ammiro follemente. Uno di quelli che si alza la mattina con un'idea e la vuole vedere sullo schermo, costi quello che costi, piaccia o no. I suoi film sono dispendiosi oltre ogni limite razionale, pieni di elementi da fumetto, sfide ardite alla logica, stravaganze, colori, locations esotiche e bellezza. A questi elementi in I si aggiunge l'orrore, l'estrema bruttezza, le sevizie, la sofferenza e vendette raccapriccianti. E' il gioco degli opposti, e come tutti gli estremi o si ama o si odia. Il protagonista sembra un barbaro assetato di sangue, il suo personaggio fa ribrezzo ma ecco che parte la storia. La disciplina e la dedizione con cui Vikram ha dato vita al suo personaggio (anzi, personaggi) sono impressionanti. Tutto cambia in lui in un attimo, le espressioni, il linguaggio del corpo, la voce, la struttura fisica. I mutamenti sono incredibili, frutto di un buon team di truccatori, costumisti, etc, ma soprattutto del talento del protagonista, un vero colosso del cinema tamil sia per presenza scenica che per bravura.
Amy Jackson se la cava bene, è molto heroine e poco actress ma per una ragazza del tutto europea, nata al freddo dell'isola di Man, riuscire ad interpretare con naturalezza il ruolo di una modella tamil è già un fattore degno di nota. Si sente che le piace quello che fa e che ci mette passione. Riesce a non capitolare di fronte a un mostro sacro come Vikram e partecipa con energia. E poi è bellissima, incanta nei video musicali e dalle interviste sembra pure simpatica. Mi piace dal suo debutto in Madrasapattinam, quando ancora non potevo immaginare che avrebbe fatto così tanta strada.
Svariati sono gli effetti speciali, alcune combinazioni molto eleganti (per esempio le sequenze girate in Cina), altre più kitsch. C'è del comico ma anche del grottesco, romanticismo vellutato ma anche immagini disgustose. Il film disorienta ma resta aggrappato ad un punto fermo, la performance pazzesca di Vikram, così se tutto il resto non dovesse funzionare c'è sempre lui a tenere le redini della situazione.
Quando decido di guardare un film per la seconda volta è perchè spesso mi sono ritrovata a pensarci, a ricostruirne scene nella mente alla fermata del bus, lavando i piatti, aspettando il treno o in fila al supermercato. I è uno di quelli. Pur di trovare l'occasione di rivederlo ho convinto mio marito, e ci sono voluti due giorni dato che lui che ha la fortuna di parlare hindi ed è un po' pigro quando si tratta di seguire sottotitoli per quasi tre ore. Ma l'ha fatto per me. Perchè un film tamil va visto in lingua originale e mai doppiato, perchè la voce di Vikram mi scatena i brividi, perchè solo così riesco ad immergermi veramente nelle canzoni e nella storia. L'ha fatto per farmi contenta, almeno per i primi quindici minuti. Poi mano a mano che il film scorreva ha iniziato a cambiare espressione, ad appassionarsi sempre di più, a dimenticare l'ora di cena e anche i termosifoni accesi. Qundi tra qualche mese mi ricorderò ancora una volta di I, guardando la bolletta.
Il mio giudizio sul film : **** 4/5
ANNO 2015
LINGUA : Tamil
REGIA : Shankar
CAST :
Vikram ........ Lingesan
Amy Jackson ............ Diya
Suresh Gopi .............. Vasudevan
Upen Patel .................. John
COLONNA SONORA : A.R.Rahman
COLONNA SONORA : A.R.Rahman