19 settembre 2012

EK THA TIGER




Dopo Wanted, Dabangg, e Bodyguard  Salman Khan conquista nuovamente il box office nella settimana di Eid per quattro anni consecutivi, la pioggia d’oro ricade sulla fortunata Yash Raj che recluta l’instancabile idolo della masse per la prima volta nella storia della casa di produzione.  La regia del successo preannunciato è di Kabir Khan, autore dell’interessante Kabul Express e di NewYork.


TRAMA
Un esperto agente dei servizi segreti indiani (Salman Khan)  si reca a Dublino per una delle sue missioni e lì conosce l’affascinante Zoya (Katrina Kaif) della quale si innamora a prima vista. La ragazza nasconde però una doppia identità…



Ek Tha Tiger compie un esordio esplosivo ma dopo pochi minuti svela la sua vera natura: quella di un prodotto più misurato e meno movimentato di quello che il pubblico avrebbe potuto aspettarsi,  a volte l’atmosfera è sgargiante, altre un po’ cupa,  passaggi emozionanti sono intervallati da altri più pallidi, molte scelte narrative e stilistiche aggiungono un tocco nostalgico che al tempo stesso impreziosisce e penalizza il film.

Un nuovo capitolo si aggiunge alla saga della rimonta, ormai irrefrenabile,  di Salman Khan, l'attore varcata la soglia dei quarantacinque anni ritrova una invidiabile giovinezza ed appare più energico e intraprendente che mai. Nella costruzione del protagonista il regista e lo sceneggiatore si affidano all’appeal del mass hero che lo interpreta,  Sallu sollazza ingordo tra i frutti del suo attuale momento di gloria e propone una nuova, alquanto sofisticata, versione di se stesso, Tiger appare una fusione tra Bodyguard e James Bond, i fans, ma soprattutto LE, fans dell'erculeo divo avranno solo pochi secondi per aguzzare gli occhi sui suoi muscoli scolpiti in una rapida serie di fotogrammi che propone un immancabile Salman shirtless come da contratto. Le iperboliche scene da macho sono state ridotte al minimo e controllate, tuttavia il severo intervento di revisione ha lasciato il climax libero di eccedere senza ritegno  in una delle parti conclusive  (ALLARME SPOILER)  Tiger  (e il nome Tiger dovrebbe essere rivelatore) ferito a imbottito di proiettili rincorre con la moto impennata un aereo in fase di decollo fino ad aggrapparsi con le mani al portellone. Giuro. 
ETT  non è il primo tentativo di creazione di un film di spionaggio portato avanti nel 2012, questo stesso anno è uscito anche Agent Vinod,  progetto della Illuminati Films di Saif Ali Khan, nel quale però troppe cose non hanno funzionato.  Kabir Khan si lancia nuovamente in un incontro / scontro di due agenti dei servizi segreti di India e Pakistan, il tema viene sviluppato in modo un po' semplice (a volte anche superficiale) ma ciò permette  di evitare possibili fastidi e pruriti trascinando la pellicola in acque più sicure, ragion per cui i personaggi più che attaccarsi ad una dimensione realistica decollano verso un mondo dei fumetti nel quale troviamo  KatWoman Kaif e Salman SuperSallu Khan impegnati in rapidi inseguimenti per veder trionfare il loro amore. La storia si sposta in sentieri narrativi meno difficili da affrontare tanto che Tiger e Zoya da spie in missione divengono amanti in fuga ostacolati dai rispettivi mentori, una coppia di star crossed lovers nel pieno della tradizione bollywoodiana dei Novanta. Salman e Katrina lavorano bene insieme ma non è possibile notare alcun sguardo “extracopione” che lasci il pubblico ad immaginare dell'altro. ll film non è affatto un thriller e contro ogni previsione  la storia d’amore vince sul fattore masala, nel film l’attrazione tra i due è l’elemento trainante e il nucleo della storia, vengono introdotte piacevolissime romanticherie d'altri decenni e i dialoghi sono sfiorati da un humor leggero, non invasivo,  nemmeno troppo scontato.  


Il mio giudizio sul film : *** 3/5


Punti forti : 

Salman in invidiabile forma, più sobrio del solito, elegante e pure bravo. Tiger è a mio avviso uno dei personaggi più riusciti della sua carriera.
La gustosa sequenza d'apertura del film, inseguimenti in affollati mercati, dialoghi da cardiopalma, posaceneri lanciati nel vuoto che impiegano un quarto d'ora per ricadere a terra,  il ghigno del protagonista nel vedere la riuscita della sua impresa. Azione, azione e ancora stilosissima Azione. Con la A maiuscola.
La colonna sonora molto accattivante. Si passa da strane influenze celtiche, cubane e arabeggianti, davvero un peccato però che il video di "Mashallah" sia stato tagliato fuori dal film e relegato ai titoli di coda.
Le locations : Istanbul, Dublino, ma soprattutto ... Cuba!!!!! 

Il breve ma importante contributo di Ranvir Shorey.



Punti deboli:

La prevedibilità della trama.
Dopo promettenti miglioramenti Katrina Kaif pare in fase di regresso, la sua interpretazione molto statica si movimenta solo in poche scene o durante le canzoni, ad ostacolarne ulteriormente l'espressività ci pensa l'ingombrante labbro superiore ben gonfiato con  nonsocosa

                                                                                                                                                                                


ANNO : 2012
REGIA : Kabir Khan

CAST:
Salman Khan …………………. Tiger
Katrina Kaif ……………… Zoya
Ranvir Shorey ………………. Gopi

COLONNA SONORA :  Sohail Sen ("Sayyara" , "Laapata", "Banjaara") &  Sajid – Wajid (“Mashallah”)
PLAYBACK SINGERS: Wajid, Shreya Goshal, KK, Sukhwinder Singh




QUALCOS’ALTRO:

Per la promozione del film la Yash Raj ha lanciato un fumetto ispirato ad ETT di circa trenta pagine.
Sito di Yomics
La pagina del fumetto

Sito ufficiale del film,  pagina Facebook, indirizzo twitter @EkThaTiger

Ek Tha Tiger bacame second biggest grosser after 3Idiots : Articolo di Hindustan Times

Breve lista delle locations che appaiono nel film :
DUBLINO  Il Gaiety Theatre, il Trinity College e il famoso Temple Bar.
LA HABANA Plaza Vieja, la Cattedrale, La Fortezza del Morro, Il Castillo de Cojimar e Il Malecon.
TURCHIA : non solo Istanbul ma anche Mardin (il villaggio che nelle sequenze di apertura e nei poster è fatto passare per l'Iraq) e Antalya (i maestosi interni del Mardin Palace).


01 settembre 2012

GABBAR SINGH



L’originale Dabangg ha in sé molte caratteristiche di un film del sud dell’India, il suo successo ha scatenato una  frenetica corsa al remake e  star di altre cinematografie si sono tempestivamente candidate per vestire i panni di Robin Hood Pandey compiendo nuove rivisitazioni del personaggio. Gabbar Singh ha travolto il botteghino e si è dimostrato un uragano fin dal primo giorno di proiezione. L'esuberante Pawan Kalyan esulta e festeggia la sua rimonta.


TRAMA
Venkata (Pawan Kalyan) per dimenticare le sue liti in famiglia ogni giorno si rifugia in un cinema dove proiettano sempre Sholay. Gli anni passano e il ragazzo diviene un poliziotto poco incline a rispettare le regole ma irrefrenabile nella sua corsa alla giustizia, nessuno conosce il suo vero nome, tutti lo chiamano Gabbar Singh, come il suo personaggio cinematografico preferito. Un giorno la voglia di rivedere la madre (Suhasini Maniratnam) lo riporta al villaggio natale, ma Venkata  lo troverà molto diverso da come lo ricordava e ci sarà bisogno di un suo intervento per ridimensionare le smanie di poter di un ambizioso capobanda (Abhimanyu Singh) e del viziatissimo fratellastro (Ajay).


Per quanti remakes di Dabangg possano nascere nessuno riuscirà veramente a battere il film di partenza. L’esplosiva versione con Salman Khan e Sonakshi Sinha è insuperabile e impossibile da raggiungere, alle altre pellicole non resta che attingere e riproporre qualche dettaglio, sperando che siano le variazioni sul tema, e l’effetto sorpresa tra ciò che è nuovo e ciò che già si conosce, a vincere la resistenza degli spettatori.   Ad Harish Shankar va il merito di aver saggiamente attinto da una celebre fonte  senza abbandonarsi ad un vero e proprio remake (come è stato invece pensato per Osthe, il film tamil). Dimenticatevi  per qualche ora di aver mai visto Dabangg e immergetevi  a mente libera in Gabbar Singh, varieranno locations e situazioni, vedrete dominare la scena da un eroe un po’ poliziotto e un po’ bandito che si cimenta in inseguimenti a cavallo, l’atmosfera rurale cede il passo ad un’inclinazione ancora più western e mentre Malaika Arora cambia passi e costumi per adattare la sua Munni ad una travolgente item song telugu gli Emirates vengono sostituiti da un’esoticissima Svizzera.
Essere troppo fedeli a volte non giova alla qualità di buon remake e il cinema ha bisogno di nuovi abbinamenti e nuove alchimie. Gabbar Singh nasce in modo creativo e piuttosto che pretendere di essere il nuovo Dabangg  si serve della trama per giocarci a suo piacimento. Miracolosamente la beffa funziona e si trasforma in qualcosa di carino. Il volto del poliziotto dai modi poco ortodossi  è Pawan Kalyan, uno dei numerosi mass hero tollywoodiani, celebre soprattutto per il successo di un film d’azione / intrattenimento : Jalsa, divenuto un fenomeno popolare.  L’attore ha un bello sguardo, si diverte e affronta l’impresa con lo spirito giusto: l’ironia. Il suo Gabbar Singh piace, diviene un gradevole personaggio da fumetto, dinamico e ammiccante.
Forse le recensioni entusiastiche sono un tantino esagerate ma sicuramente il film è divertente e c'è poco da buttare, si tratta di un one - man show che contro ogni previsione non straborda di eccessi e si mantiene omogeneo e piacevole. Il protagonista propone un linguaggio del corpo  ben  caratterizzato, Pawan  è estroso e divertente, ha il phisique du  role per scatenarsi a fianco di Malaika Arora  e corteggia con compiaciuta goliardia la sua dama. Se la scelta dell’eroe è stata azzeccata, quella di Shruti Haasan pare invece un po’ infelice, Shruti appare troppo eterea e per niente desiderabile e carnale, il suo look da scolaretta non aiuta la costruzione del personaggio,  che avrebbe dovuto essere più stuzzicante e verace, sulla scia di quello interpretato da Sonakshi Sinha e da Richa Gangopadyay prima di lei. Promosso a pieni voti invece il compositore della colonna sonora, Devi Sri Prasad, celebrato autore di infiammanti tormentoni musicali che continua a non sbagliare un colpo e sforna brani eccezionalmente orecchiabili e appetitosi.



Il mio giudizio sul film:  *** 1/2 , 3,5/5

ANNO: 2012
LINGUA : Telugu
REGIA: Harish Shankar

CAST:
Pawan Kalyan ………………………… Gabbar Singh
Shuti Haasan ……………………….. Laxmi
Abhimanyu Singh …………………. Sidhappa Naidu
Ajay ……………… il fratello minore di Gabbar
Kota Srinivasa Rao …………………….. il padre di Laxmi
Suhasini Maniratnam ………………….. la madre di Gabbar
Malaika Arora …………………… item girl nel brano “Kevvu Kekka”


COLONNA SONORA : Devi Sri Prasad
PLAYBACK SINGERS:  Karthik, Swetha Mohan, Mamta Sharma, Shankar Mahadevan, Murali, Baba Sehgal, Gopika Poornima



QUALCOS'ALTRO:

Gabbar Singh : locandina e trailer

Chi sono Pawan Kalyan e Shruti Haasan? Qualche informazione in : I Volti Maschili e Femminili del Cinema Telugu.

Malaika Arora, scatenatissima nell'item song "Kevvu Keka" ha già danzato in un film telugu prima di Gabbar Singh, compare infatti nella sexy coreografia di  "Ratraina Naku" da Athidi. Nella versione tamil Oshti Malaika è stata sostituita da Mallika Sherawat che ha danzato in "Kalasala" con Silambarasan.  L'attore Sonu Sood ha invece partecipato sia a Dabangg che a Osthe ma in Gabbar Singh il suo personaggio è andato ad Abhimanyu Singh.

Devi Sri Prasad è in parte responsabile dell'enorme successo popolare di Pawan Kalyan, il film Jalsa, che ha trasformato Pawan in The Power Hero, è guidato da una sua pepatissima colonna sonora divenuta stabile dominio delle radio. Provate a viaggiare in auto o in bus a Hyderabad ed evitate di ascoltarla.. sarà impossibile. Il brano "Gaallo Tellinatunde" è anche brevemente citato in una scena di Gabbar Singh.