Ci sono sorprese ad ogni angolo, soprattutto per gli amanti
del cinema indiano. Confesso che prima di Lucia non avevo mai visto un film
Kannada. Mi stavo perdendo qualcosa. Se non mi fossi imbattuta per caso in un
film così originale e
intelligente probabilmente nel tempo non mi sarei mai ricordata di questa
giornata come tante, grigia, fredda e un po’ noiosa.
TRAMA
Nikhil (Sathish Ninasam) la notte non prende sonno e la
sua vita non lo soddisfa per niente. Improvvisamente gli viene proposta una
pillola miracolosa, capace non solo di farlo dormire ma di rendere i suoi sogni
così realistici tanto da non desiderare di svegliarsi. Sempre più dipendente
da "Lucia", la misteriosa medicina dal nome di donna, il ragazzo vorrebbe dormire
tutto il giorno e non si accorge che anche nella sua vita reale le cose stanno
cambiando.
Il film intero pare il frutto di una lunga notte agitata, un
sogno che vorrebbe dirci tutto, oppure niente, che piuttosto che spiegare ci mostra un codice disordinato di immagini, lasciando a noi il compito di
interpretarle una volta svegli. Come tutti i sogni a suo modo si burla di noi e ci fa vedere solo ciò che vuole, forse perchè la nostra mancanza di fantasia nella vita quotidiana è proprio fastidiosa e ogni tanto qualche richiamo ce lo meritiamo. Trattandosi di una produzione
creativa, e incontrollabile, della mente, niente è lasciato al caso e tutto ha
un senso, se non lo si capisce subito ci si tornerà a pensare dopo un po’ .
Nikhil lavora in un cinema e lo fa per passione, non per
denaro, è affezionato all’antiquato single screen di suo zio, che
affettuosamente chiama “talkies” piuttosto che “theatre”, un luogo sfortunatamente fuori moda che
fatica a rimanere in piedi in una città sempre più moderna e frenetica come Bangalore.
E’ già parte del suo lavoro mescolare continuamente la finzione alla realtà,
vivere in un luogo nostalgico e fuori dal tempo nutrendosi di pane e
day-dream. La pillola rosa Lucia arriva
dopo, e con essa tutti i suoi effetti, dalle straordinarie proprietà alle
inevitabili controindicazioni.
Dato che prima di oggi pomeriggio ignoravo completamente la
storia di questo film, faccio una rapida ricerca e trovo dei dettagli
interessanti. Innanzitutto scopro che non c’è un produttore ufficiale, il
regista Pawan Kumar, dopo aver cercato invano qualcuno disposto a finanziare il
suo progetto, prima di arrendersi ha fatto un ultimo tentativo, ha pubblicato
sui social networks la sua intenzione di girare Lucia ed è riuscito a raccogliere
il contributo di oltre cento giovani appassionati di cinema. Coloro che hanno partecipato al progetto compaiono velocemente in una mega foto collettiva prima
dei titoli d’apertura. Ma la fortuna del film sembrava fermarsi di nuovo quando
le star che il regista aveva contattato si sono rifiutate di accettare i ruoli.
Perciò dai professionisti si passa ai nuovi volti, la persona che ha scritto la
colonna sonora fino al giorno prima si occupava di computer e gli attori scelti,
seppur sconosciuti al tempo delle riprese, si rivelano assolutamente fantastici. Il film funziona, tanto da essere stato selezionato per London Film Festival, dove
viene proiettato per la prima volta conquistandosi pure il premio del
pubblico. Il suo successo sarà sicuramente un pensiero irritante nella mente di tutti i mancati protagonisti e produttori.
Mi chiedo come ho fatto ad accorgermi di questo titolo solo oggi. Al termine del film realizzo che con un po’
di attenzione si rintracciano alcuni dettagli della sua genesi inconsueta. Prima di tutto la libertà, ed essere liberi è il primo passo per essere veramente creativi. La spontaneità del regista è
stata salvaguardata dall’assenza dell’ombra di una grossa casa di produzione,
si sente che vola indisturbato e ci porta dove vuole. Ancora prima di conoscere tutte
queste vicende avevo intuito di avere davanti un film piuttosto ribelle e non
convenzionale, un esperimento della durata di due ore e sedici minuti che è a suo
modo un tributo al Centenario del Cinema Indiano. Il cinema, un sogno per il
quale è necessario aprire gli occhi piuttosto che chiuderli, un’illusione
dichiarata e non per questo meno gratificante, una formula notevolmente
addictive ma per fortuna più salutare di qualsiasi composto chimico, e a volte
più vera della realtà.
Il mio giudizio sul film : ****1/2 4,5/5
ANNO: 2013
LINGUA : Kannada
REGIA: Pawan Kumar
CAST:
Satish
Ninasam …………… Nikhil “Nikky”
Shruti
Hariharan………………… Swetha
COLONNA SONORA : Poornachandra Tejaswi
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