Sujoy Ghosh, dopo i deludenti Home Delivery e Aladin,
ammutolisce coloro che non avevano più fiducia in lui con qualcosa di splendido
e unico nel suo genere: un film al
femminile dalla narrativa multistrato che
invita a seguirlo rapiti e a morderlo voracemente. Kahaani è un racconto in cui la
macchina da scrivere viene
sostituita dalla macchina da presa e l’ispirazione
sembra nascere da un sogno confuso, ci si sposta fluttuando tra il razionale e
il visionario mentre ritagli di immagini
attendono di essere riuniti pazientemente
al mattino.
TRAMA
Vidya (Vidya Balan) da settimane non riceve notizie del
marito giunto a Kolkata, la sua città natale, per un progetto temporaneo della
sua impresa. Nonostante sia in avanzato stato di gravidanza la donna si reca in
India per conoscere la verità e affronta
il viaggio, la stanchezza e i pericoli, dell’uomo però non c’è traccia, pare svanito nel nulla o addirittura mai
esistito.
La narrazione corre in più piste senza mai inciampare e
lascia che il pubblico respiri la stessa aria dei personaggi, i colori e le oscurità del monsone. La
direzione fotografica si abbandona ad un’analisi non descrittiva quanto
sensoriale di una grande città fatta di gente, rumori, suoni e piccoli dettagli, nella quale perdere la
concezione di spazio e luogo è estremamente semplice. Kahaani, come svela il titolo, è soprattutto una storia, un sogno cinematografico in cui il vissuto e
il mai vissuto si uniscono, nella sua dimensione convivono l’attesa paziente e l’azione, la confusione e
l’ordine, l’atmosfera di una metropoli caotica invasa di macchine e l’aura mistica
della mitologia. L’obiettivo è guidato dal punto di vista femminile della
protagonista e mosso dalla sua
intuizione e capacità di osservare, ci si perde camminando tra una folla
indaffarata che non ci appartiene, si sbircia curiosi tra i vicoli, tra i
mercati, dalle finestre, si cercano interpretazioni per sguardi e reazioni, si
resta ad attendere ciò che non è stato ancora narrato.
Vidya Balan non incarna i tratti classici dell’attrice
/ modella contemporanea ma ricorda il fascino intrigante delle grandi interpreti del passato, la
professionalità di Waheeda Rehman, l'emotività di Meena Kumari, il carisma
di Nargis. Vidya è abile nelle scelte e
capace di cimentarsi in personaggi diversi, la sua presenza già dal debutto
in Parineeta fece gridare al miracolo, un’artista che è “dentro incandescente”
come presentato da Raj Kapoor in Aag : la scena è accesa da coloro che hanno un fuoco
che arde e la calcano con orgoglio, inquietudine e passione.
Seppur girato da un regista uomo Kahaani è un film
incentrato solo sulla donna, i suoi
molteplici volti e la misteriosa energia
che rinnova l’universo. Tutto ha luogo
durante i giorni del Durga Puja, la festività più sentita nello stato del
Bengala, nella quale si celebra il trionfo della giustizia e si costruiscono
splendide statue da immergere nelle acque al termine dei rituali. La divinità sottomette il demone e l’ira repressa si libera all’esterno
trafiggendo il male, una reazione violenta ma non mossa dall'istinto maschile quanto
avviata dall’ interiorizzazione femminile. Tra imponenti
creazioni artistiche di immediata caducità la città intera cambia volto, il
personaggio di Vidya domina con la sua forza e fierezza e per un attimo ritroviamo in lei un riflesso
degli occhi magnetici delle immagini della Dea, sui quali è impossibile posare
lo sguardo troppo a lungo. Ma la protagonista non è sola, i personaggi secondari sono stati pensati in modo da non
essere dimenticati. Nel viaggio incontriamo Rana ( il poliziotto alle prime armi che
ammira il suo coraggio e prova una strana attrazione maturata nel rispetto) Mr. Khan (l’agente
aggressivo ed egocentrico interpretato da Nawazuddin Siddique, attore cresciuto
nel mondo del teatro) e Bob Biswas (serial killer dai manierismi stucchevoli, la cui
ipocrisia di facciata infastidisce anche più dei colpi della pistola).
Abbandonarsi a qualsiasi tipo di commento è difficile tanto
quanto evitare di svelare troppi dettagli, nel film il
distacco emotivo di una narrazione "da thriller" non viene rispettato e
gli eventi sono sopraffatti dalle sensazioni e dall’empatia, dal disgusto e dalla meraviglia. Kahaani è molto di più di un intricato plot da risolvere, è una pellicola completa, veloce ma mai sbrigativa, che non solo suscita interesse ma stimola la fantasia ed accoglie
con calore, riuscendo a toccare luoghi diversi dell’interiorità.
Il mio giudizio sul film : ***** 5/5
ANNO: 2012
REGIA : Sujoy Ghosh
TRADUZIONE DEL TITOLO : Storia
CAST
Vidya Balan …………………. Vidya Bagchi
Parambrata Chatterjee ……………………. Satyoki “Rana”
Saswata Chatterjee ………………… Bob Biswas
Nawazuddin Siddique ………………… Mr. Khan
Indraneil
Sengupta ……………… Milan Damji
COLONNA SONORA : Vishal
& Shekhar
PLAYBACK
SINGERS: Vishal, Shreya Ghoshal, Amitabh Bachchan, Sukhwinder Singh, KK, Usha Uthup, Javed Bashir
SITO
UFFICIALE : Kahaanithefilm.com
QUALCOS’ALTRO:
Gli attori bengali Parambrata Chatterjee e Saswata
Chatterjee sono apparsi insieme anche in Dosar di Ritiparno Ghosh.
I set sono prevalentemente le strade di Kolkata, la riprese si sono svolte
contemporaneamente alle celebrazione del Durga Puja, il regista ha voluto
filmare scene di vita reali piuttosto che ricreare una simulazione dell’evento
preparato appositamente per il film. Le
comparse sono state prese a caso tra la folla e istruite al momento, solo pochi
junior artists esperti hanno affiancato Vidya Balan per essere sicuri che nelle
sequenze in cui l’attrice veniva inquadrata da vicino non ci fossero
contrattempi. Sujoy Ghosh ha scelto
un’autentica guest house in una strada affollata della città, realmente
chiamata "Monalisa" come nelle film, prenotando tutte le stanze fino al termine delle riprese. La piccola pensione è
ora diventata meta di visite di curiosi e turisti e pare abbia
alzato vertiginosamente le sue tariffe, prima molto modeste.
Vishal & Shekhar hanno composto una colonna sonora atipica rispetto ai loro precedenti album che include anche una versione di "Ekla Cholo Re" componimento
patriottico scritto da Rabindranath Tagore in lingua bengali e cantato nel
film da Amitabh Bachchan.
Durante la fase di promozione del film Vidya Balan è apparsa
in vari luoghi pubblici con il pancione e gli abiti di Vidya Bagchi. Vidya promuove il film ad Ahmenabad (clicca qui). Mrs Bagchi nel serial Tv Uttaran. (clicca qui)
La frase dell’inquietante serial killer Bob Boswas "Namashkar … Aami Bob Biswas.. ek
minute?" È diventata un tormentone su Twitter e Facebook. Articolo dedicato alla pagina Fb (Clicca qui).