15 novembre 2015

BAAHUBALI : THE BEGINNING


Baahubali, il film più costoso nella storia del cinema indiano, è un fantasy che si ispira al genere mitologico (e quindi alle radici stesse della cinematografia telugu) ma trasporta gli eventi in una dimensione laica. SS Rajamouli, regista amatissimo dal pubblico dell'India del Sud, orchestra un fastoso Mahabharata, senza divinità ma costellato di eroi ed eroine: un giovane imponente dalla forza sovraumana, un'agile guerriera, un re tiranno la cui potenza è pari a quella dell'eroe (ma purtroppo usata per scopi opposti) e una regina coraggiosa che nonostante la prigionia mantiene intatta la sua fierezza e spera nel futuro.

TRAMA
Shivudu (Prabhas) scopre gradualmente la sua incredibile forza fisica inseguendo un'ossessione: scalare l'alta cascata che divide il villaggio da cui è cresciuto dal resto del mondo. Salvato miracolosamente quando era solo un neonato, non conosce le sue vere origini fino a che non incontra Avanthika (Tamannah) un'affascinante guerriera che gli racconta la sua missione disperata, liberare la regina Devasena (Anushka Shetty) tenuta prigioniera da Bhallala Deva (Rana Daggubati), salito sul trono dopo averlo sottratto con l'inganno a suo cugino Baahubali (sempre Prabhas), marito della donna.


Baahubali non ha fatto strage di cuori solo perchè è un film opulento, il denaro e gli effetti speciali non bastano. Non è salito in vetta alle classifiche dei film più visti di sempre grazie alle sue star, in pochi conoscevano già i volti dei protagonisti, tutti provenienti dalle cinematografie telugu e tamil. Un buon marketing non è sufficiente, nè la sola bellezza e il fumo senza arrosto. Ha convinto tutti perchè è un'epica vera, densa di contenuti e suggestioni, una piccola enciclopedia divisa in volumi, una narrazione a più voci che corre sulle ali della fantasia e dell'avventura. E quando gli schiavi che sollevano le funi per ergere la statua del tiranno iniziano ad inneggiare il nome di Baahubali, il loro salvatore, un brivido corre per la schiena e il film si trasforma da un buon fantasy elaborato in digitale in un kolossal pazzesco d'altri tempi (e nuove tecnologie). Roba che ipnotizzerebbe anche Mankiewicz e DeMille, se fossero ancora vivi.

Nel 2009 S.S. Rajamouli non aveva ancora raggiunto l'esperienza di oggi ma le canzoni e la freschezza giovanile di Magadheera mi tormentano ancora, nonostante gli effetti speciali arrossiscano davanti allo stile di Baahubali. Eppure quel film (e si parla già di un remake hindi nuovo di zecca con Shahid Kapoor) nella sua semplicità è riuscito a trasportare in un mondo diverso, fatto di amori segnati dal destino, magiche coincidenze e una coppia di attori affiatati: Ram Charan e Kajal Aggarwal al loro meglio. In Baahubali il regista ricrea un altro mondo parallelo, ma stavolta impiega una cura maggiore ai dettagli e un team più esperto. La sceneggiatura è densa e aumenta la sua forza con l'avanzare della storia, i dialoghi altisonanti, il linguaggio da epica, acceso da decisi scambi di battute. La narrazione alterna colpi di scena da kolossal a pennellate leggere, coreografie particolari e attimi in cui cullarsi in frivolezze estetiche sognando luoghi immaginari.

Per quanto riguarda gli attori devo ammettere che sono di parte. Li conoscevo e apprezzavo già tutti guardando con passione da alcuni anni anche il cinema dell'India del Sud. Anushka Shetty è da sempre la mia favorita, una donna vitale e una presenza solida sullo schermo. Se penso a lei ricordo lo sguardo temerario negli occhi di Jejamma nelle scene di Arundhati, ed ho già i brividi. Per Prabhas l'uscita di Baahubali è un punto a capo nella sua carriera, preceduta da un paio di buoni film e una lista lunga di titoli mediocri. Ha avuto in mano il ruolo di una vita e la certezza di essere ricordato da un pubblico ben più vasto di quello a cui era abituato. Più o meno lo stesso vale anche per Rana Daggubati e Tamannah, entrambi più che affermati nel cinema telugu ma relegati in un angolo a Bollywood, dove hanno cercato di sfondare.

Quella di Baahubali è una storia violenta. Indubbiamente. Come del resto lo è il Mahabharata e non a caso pure nella pellicola di Rajamouli i due nemici sono cugini, cresciuti nella stessa casa, cullati dalle stesse braccia, divisi da due parole: gelosia e potere. A volte sembra di trovare un film nel film, come una scatola cinese, e anche diverse tipologie di eroi, la cui costruzione si ispira a generi distanti nel tempo. Shivudu è un supereore moderno che ricorda quelli dei fumetti, non vola tra i grattacieli ma cerca di scalare una cascata, fa una vita normale ma segretamente sente di essere nato per fare dell'altro, per dare di più. Baahubali invece è l'eroe classico, legato al mito, senza macchia e senza paura, potrebbe essere Ettore dell'Iliade o il protagonista di un romanzo cavalleresco.

La colonna sonora di MM Keeravani non include una collezione di tormentoni, come fu per Magadheera, ma canzoni delicate che meglio si apprezzano in lingua telugu. Girato tra Ramoji Film City, il Kerala e la Bulgaria (e pazientemente elaborato in digitale), Baahubali è il film indiano più dispendioso di sempre. Il materiale e i set disegnati per le riprese diventeranno presto un'esposizione permanente pronta ad accogliere i visitatori negli studi di Hyderabad. Il pubblico in India, straordinariamente unito da Nord a Sud, già attende di conoscere cosa accadrà in Baahubali : The Conclusion, la cui uscita è programmata per il 2016. Il conto alla rovescia è già iniziato.


Il mio giudizio sul film : ***** 5/5


ANNO : 2015

LINGUA : Telugu (ma girato anche in tamil e doppiato anche in hindi e malayalam)

TRADUZIONE DEL TITOLO : L'uomo dalle forti braccia

REGIA : SS Rajamouli


CAST :

Prabhas ............ Shivudu /Bahubali
Rana Daggubati ............ Bhallaladeva
Tamannah .............Avanthika
Anushka Shetty ..........Devasena
Ramya Krishnan ........... Sivagami
Nasser................. Bijjaladeva
Sathyaraj ........... Katappa

COLONNA SONORA : MM Keeravani


QUALCOS'ALTRO:

Tra i principali produttori del film anche Karan Johar, che l'ha definito l'Avatar indiano.

Prabhas e Tamannah si erano già incontrati nel film Rebel. Anushka Shetty e Rana Daggubati hanno recitato insieme anche in Rudhramadevi, storia di un'imperatrice guerriera, altro film di genere fantasy/epico uscito nel 2015 ma diretto da Gunasekar, regista di Okkadu (Tevar il titolo del remake in hindi) e Ramayanam, film per bambini vincitore del National Award nel 1997.

Il regista compare nel film nella parte di un venditore di vino. Anche l'attore Sudeep (il cattivo di Eega tanto per intenderci) ha un piccolo ruolo.

Il neonato che compare nelle scene di apertura del film, e nel celebre poster, è in realtà una bambina. La figlia di un membro del cast tecnico nata in Kerala proprio nei giorni delle riprese.

Prima di calarsi nel ruolo di Bhallala Deva Rana Daggubati è dovuto ingrassare oltre 30 chili. Ecco perchè non riuscivo quasi a riconoscere il protagonista di Leader (al tempo piuttosto magro) dalle prime inquadrature in Baahubali in cui appare robusto come una montagna. Prima di aprire Wikipedia mi son detta per almeno dieci minuti... è lui o non è lui?

Ancora prima della sua uscita nelle sale la BBC ha dedicato uno special al making of del film in occasione del Centenario del Cinema Indiano nel 2013.

Vedi anche  Il cinema asiatico si specchia a Busan pubblicato da Cinema Hindi nella sezione Breaking News.

04 novembre 2015

YATCHAN


Una novella picaresca in salsa tamil scossa da una colonna sonora che è elettricità pura. La rivincita dei loosers e uno scambio di ruoli quasi impossibile da pensare. Un film che salta di colpo nella categoria dei feel good movies, ovvero quelli capaci di risollevare le sorti anche della serata più tediosa, e senza rifugiarsi in schemi facili e romanticherie. Forse non ha conquistato troppe recensioni positive dalle testate giornalistiche al tempo della sua uscita, nè ha spiazzato il mercato degli altri competitori al botteghino. Un'accoglienza tiepida (ingiusta) per un film che si sta facendo notare un po' in ritardo. Grazie al passaparola tutti quelli che se lo sono perso stanno recuperando. Me compresa.


TRAMA
Chinna (Arya) è un aspirante gangster fannullone che deve lasciare la sua città per evitare di essere fatto fuori da un pesce più grosso di lui, una volta a Chennai gli viene commissionato un omicidio ma non essendo affatto esperto deve preparare meticolosamente la scena. La sua storia si intreccia a quella di Karthik (Kreshna) il quale spinto dalla fidanzata Deepa (Swaty Reddy) che lo vede già una superstar abbandona il villaggio con il sogno di lavorare nel cinema.



Ecco ora che ho deciso di inizare a parlare di Yatchan mi accorgo che non riesco a descriverlo. Più o meno come mangiare un piatto delizioso e poi scervellarsi per indovinare gli ingredienti. L'ho adorato tutto, ma nell'insieme. Un susseguirsi di scene azzeccatissime, personaggi ben disegnati (dai protagonisti alle figure di sfondo) riprese dinamiche e stilose, belle picturizations e folli passi di danza, da imitare solo se si è fuori di testa o appena tornati dall'Oktoberfest. Chinna e Karthik riportano sullo schermo figure tradizionali del cinema indiano, il gangster e l'aspirante attore, per stravogerle con allegria e creare un intreccio divertente. Per entrambi si prova simpatia immediata (che è già un passaporto per il successo) nonostante non siano affatto degli agnellini. Dal primo istante pare di sapere tutto di loro, neanche fossero stati i nostri compagni di banco alle medie.

Vishnu Vardhan è un regista meticoloso ed elegante, qualsiasi sia il tema e il genere dei suoi film, dall'action movie più sanguinolento al dramma più strappalacrime, precisione è la parola d'ordine. Nessuna scena superflua, non ci sono momenti sprecati o passaggi messi lì solo per riempire il tempo. Le emozioni, qualunque esse siano, sono comunicate con chiarezza e fin dalla prima scena. Il regista ha già lavorato con Arya per ben tre volte prima di Yatchan (e gli ha affidato i suoi titoli migliori), la loro intesa si sente anche se il personaggio disegnato per lui è molto diverso da quelli che gli ha proposto in passato. Arya è un attore che apprezzo moltissimo, è un ragazzo con i piedi per terra e non si comporta da strafigo,  nonostante la sua bellezza ama cimentarsi in ruoli da anti-eroe e non ha problemi a ridere di se stesso trascinando il pubblico nello stesso sorriso. Un po' rough and tough ma giocherellone e impacciato, la sua umiltà non fa che aumentarne il fascino rendendo la sua presenza sullo schermo sempre più gradita.

Commedia e azione coesistono ma Yatchan non corre il rischio di diventare uno dei tanti film d'intrattenimento di routine, la storia riesce ad essere originale e il plot schiva ogni ripetizione.  L'aria è fresca e rigenerante, i dialoghi un po' burloni, le locations realistiche ma dipinte con colori nuovi. Abbasso gli studios e viva la strada.  La colonna sonora è da ascoltare a tutto volume, fino a far tremare i bicchieri e scappare i vicini. I miei sono emigrati in Svizzera. Che ci posso fare? Di compositori bravi in India ce ne sono tanti (i film richiedono continuamente musica) ma nessuno come Yuvan Shankar Raja riesce a farmi perdere del tutto la ragione. Dalla prima nota: blackout, dalla seconda: il mondo mi appare decisamente più bello, dalla terza: sorriderei anche al conoscente più velenoso. Yuvan ovunque tu sia GRAZIE.

 Il mio giudizio sul film : **** 4/5   (per la colonna sonora ***** 5/5)

ANNO : 2015

LINGUA : Tamil

REGIA : Vishnu Vardhan

CAST: 
Arya ....... Chinna
Kreshna ......Karthik
Swaty Reddy ...... Deepa
Deepa Sannidhi ......Swetha

COLONNA SONORA : Yuvan Shankar Raja