19 novembre 2014

VELLAIYILLA PATTATHARI




Dhanush, che negli ultimi anni ha portato avanti dei ruoli molto drammatici e coraggiosi, si rilassa con un film meno sperimentale del solito, seppur dotato di tanti attimi preziosi in cui può scatenare il suo talento interpretativo. Ancora una volta l'attore/produttore, in veste di mecenate, svela nuovi talenti e permette ad un regista debuttante di calcare la scena al suo fianco.

TRAMA
Raghuvaran (Dhanush) ha studiato per diventare un ingegnere civile ma da quattro anni si ritrova senza un lavoro, il padre (Samuthirakani) lo considera un fallito e lo paragona costantemente a suo fratello Karthik, che al contrario di lui ha una carriera assicurata. In seguito ad un evento drammatico, e alla relazione di Raghu con la sua vicina di casa Shalini (Amala Paul), la sua vita inizierà a cambiare.

Velaiyilla Pattathari è una pellicola in cui un racconto denso e realistico si alterna all’intrattenimento cinematografico,  un connubio ben riuscito di musica, dramma, azione e dolcezza che cerca di controllare sia le lacrime che i cliché, proponendo qualcosa per soddisfare tutti i gusti e ingrassare il botteghino. Non è la punta di diamante nella filmografia di Dhanush ma nemmeno un film come tanti, le giuste dosi  di diversi elementi creano un prodotto piacevole sia per coloro che amano le performance toccanti dell’attore tamil, sia per chi cerca una fonte di svago e una trama non troppo divergente dalla produzione di massa.
Il film racconta la quotidianità di un ragazzo disoccupato e frustrato, dipinge con tenerezza le sue aspirazioni, la sua noia, i suoi passatempi e la dolce intesa con la madre,  che è per lui anche un’amica.  Il protagonista, etichettato come “perdente”  deve dividere gli spazi domestici con un fratello perfettino, dotato di badge e camicia immacolata, materializzazione di tutti i desideri del padre, che lo guarda con occhi incantati pensando al suo stipendio fisso, alla macchina di proprietà e alla sua condotta perfetta. Raghuvaran invece è esattamente l’opposto, il ragazzo muove due passi avanti e tre indietro, dimenandosi in un continuo tiro alla fune tra i personaggi maschili, che vorrebbero schiacciarlo in un angolo, e quelli femmnili, che lo sostengono sia in modo distruttivo che costruttivo. La madre gli offre il suo affetto e la sua protezione, ma spesso questi due elementi non bastano, ecco perché la sua figura viene sostituita da quella di Shalini, la fidanzata che piuttosto che cullarlo lo incoraggia e lo scuote.
Guardare un film con Dhanush è sempre un’esperienza, a prescindere da quale sia la trama dentro ogni pellicola si celano dei messaggi reali e praticamente spendibili, a volte una critica, altre dei consigli, o un’analisi delle forze e delle debolezze umane cantata per immagini. Anche in questo film i sentimenti tirati in ballo sono veramente tanti. Si parte dall’inadeguatezza del protagonista, la sua fatica nel conquistarsi un posto in società, mille buoni propositi lo muovono ma è come se un’ancora lo trattenesse a terra, c’è poi la noia, il vuoto che degenera nell’apatia, un’attitudine malsana a lasciarsi andare agli eventi, senza muovere un dito e abbassando la testa, finchè non viene pronunciata la parola chiave del racconto : responsabilità.
Come in molti film tamil la storia, dopo un’introduzione psicologica ai personaggi, deve prendere una svolta, deve scattare una molla, o un evento che cambierà per sempre sia la vita che le percezioni del protagonista. Una parete si erge tra il “prima” e il “dopo”, la parola responsabilità assume significati nuovi,  si slega dall’ambito strettamente familiare per posarsi su un contesto molto più vasto, ed ecco che Raghuvaran , ancora un adolescente mammone, diviene d’un tratto un uomo. Un’iniziazione alla vita, che molto spesso nelle pellicole di Kollywood equivale all’incontro con il dolore, quasi a suggerire che l’infanzia e l’adolescenza finiscono nel momento in cui lo si guarda dritto negli occhi per la prima volta. Prima ancora di vincere la sua battaglia con la società Raghu deve vincere la battaglia con se stesso, e capire che realizzarsi non è solo essere remunerati quanto iniziare a scegliere la strada più giusta e non la più facile, ricoprire  il proprio ruolo nel mondo, essergli fedele, portarlo avanti con convinzione  senza aspettarsi che i propri meriti siano riconosciuti, o identificati,  dal resto del mondo.
La prima parte è densa e intima, un palcoscenico perfetto in cui Dhanush si diverte a fare ciò che gli riesce meglio: emozionare, lanciare dei quesiti, trasformare la storia del personaggio nella storia di qualunque essere umano, abbattendo ogni barriera linguistica e geografica la sua interpretazione è in grado di arrivare a tutti, comunicando in codici universali. La seconda parte invece allenta la presa, il film assume un profilo più commerciale e Dhanush veste gradualmente  i panni di mass-hero, cimentandosi in un ruolo più action e movimentato. La narrazione diventa  rapida sacrificando però la poesia sull’altare del box office.

Il mio giudizio sul film: ***  3/5

ANNO : 2014
LINGUA : Tamil
TRADUZIONE DEL TITOLO : Laureato Disoccupato
REGIA : Velraj

CAST :
Dhanush …………………….. Raghuvaran
Amala Paul ………………… Shalini
Saranya Ponvannan ……………….. la madre di Raghu
Samuthirakani ……………………. Il padre di Raghu
Vivek ………………….. Azhagusundaram
Surabhi …………………. Anitha
Hrishikesh ………………… Karthik
Amitasha Pradhan ………………… Arun Subramaniam


COLONNA SONORA : Anirudh Ravichander
PLAYBACK SINGERS : Dhanush, Anirudh Ravichander e S. Janaki.

03 novembre 2014

JATT & JULIET




In passato su consigli di alcuni amici avevo provato a guardare dei film punjabi, restando però piuttosto freddina e non riuscendo a trovarci troppi elementi d’interesse, se non le coreografie e le frizzanti canzoni. Incuriosita da alcune notizie lette online provo a seguire i primi minuti di questa commedia romantica per decidere se andare avanti o no con tutto il film. La sua simpatia vince gradualmente la mia riluttanza e le due ore di proiezione volano!


TRAMA
Fateh (Diljit Dosanjh) ha sempre sognato sposarsi con una donna canadese e coronare il suo sogno di vivere all’estero, motivo per cui cerca una raccomandazione per ottenere un visto di lavoro in un ristorante indiano a Vancouver, inventando bugie alla sua famiglia che lo crede nell’alta finanza. Pooja (Neeru Bawja) ha in mente di sposarsi con il suo fidanzato ma prima di farlo vuole completare i suoi studi in Canada, per essere sicura di trovare un buon lavoro e non diventare una casalinga come sua madre. Fateh e Pooja si incontrano più volte in giro per ambasciate, aeroporti e case in affitto, si odiano a morte ma devono unire le forze perché una volta all’estero niente andrà per il verso giusto. 


Jatt & Juliet è un film rustico e spontaneo, girato con un investimento modesto e contraddistinto da una crescente ironia, capace però di coinvolgere lo spettatore per tutta la sua durata malgrado il suo aspetto semplice e l’assenza di artifici o belletti. Il film è andato benissimo nel mercato internazionale, battendo molte pellicole hindi dal budget decisamente più alto. Il successo di questa pellicola ha portato alla produzione immediata di un sequel dall’aspetto più sofisticato, Jatt & Juliet 2, uscito nelle sale quest'anno, di un remake bengali e forse anche di un nuovo progetto per la cinematografia hindi (si vocifera di Akshay Kumar).
Si tratta di una storia semplice ma non banale, ricca di situazioni comiche, di sketch ma anche di momenti più realistici (e le sue critiche sono deliziosamente goliardiche). Troviamo due ragazzi con grandi sogni che lasciano un villaggio del Punjab per affondare tutti i propri risparmi in un’avventura canadese, che, con un po' di fortuna, potrà fruttare un certificato di studio alla ragazza, e una sposa NRI, o straniera, per l’intraprendente giovane sardar, il cui sogno è ottenere un permesso di soggiorno vitalizio per il Canada per poi vantarsi con tutti i suoi amici e parenti rimasti a casa.  Una volta giunti nella tanto sognata terra delle opportunità, Fateh e Pooja scoprono che le cose non sono così semplici come avevano pianificato, tanto che l’unica carta da giocarsi resta l’aiuto di altri connazionali.
Anche se il taglio di molti personaggi è fumettistico la trama resta sempre in qualche modo attaccata alla realtà, né Fateh né Pooja si presentano in modo iperbolico nonostante si tratti di una pellicola cinematografica, tra una battuta e l’altra l’eroe e l’eroina concludono la loro battaglia con un pugno di mosche, non trovano esattamente ciò che cercavano “abroad” e ripiegano su soluzioni temporanee e meno prestigiose di quanto avevano in mente, ma infondo efficaci.
Jatt & Juliet è decisamente poco sofisticato, proprio come i due protagonisti, ma questa caratteristica piuttosto che penalizzarlo lo rende gradevole, Pooja è ostinata e irascibile (altro che eroine patinate! L’insulto facile e pure il ceffone sono all’ordine del giorno), Fateh è invece un amabile fanfarone (probabilmente il coinquilino e il compagno di volo che non si vorrebbe mai incontrare), entrambi sono pomposi, egoisti e disposti a tutto pur di non dover ammettere un fallimento o un errore. Anche se loro storia d’amore non sarà delle più originali, la commedia leggera che guida il film invece funziona benissimo, i personaggi di contorno, e spesso anche gli stessi protagonisti, portano sullo schermo una caricatura graziosa di se stessi, e delle proprie ambizioni. I dialoghi sono ben ritmati e molte situazioni davvero divertenti. Pur essendo un film dal gusto completamente punjabi Jatt & Juliet si candida finalmente ad uscire dai confini della cinematografia regionale per conquistare una fetta più ampia di pubblico, seducendo con rapidità soprattutto coloro che cercano un film d’intrattenimento spensierato, pulito e capace di far sorridere

Il mio giudizio sul film : ***1/2  3,5/5


ANNO : 2012
LINGUA : Punjabi
REGIA : Anurag Singh

CAST:
Diljit Dosanjh …………………….. Fateh Singh
Neeru Bajwa ………………….. Pooja
Rana Ranbir ………………. Shampy
Upasana Singh ……………….. Channo
Jaswinder Bhalla ………………… Joginder Singh
Sari Mercer …………………. Jennifer

COLONNA SONORA di : Jatinder Singh – Shah e DJ Nick.
PLAYBACK SINGERS : Diljit Dosanjh, Sukhwinder Singh e Sharry Maan.

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