28 aprile 2011

BOX OFFICE ANNO 2010


(Hindi)

  1. My Name Is Khan  
  2. Dabangg 
  3. Golmaal 3 (distribuito in occasione del Diwali) 
  4. Raajneeti  
  5. Housefull (girato parzialmente in Italia)  
  6. Tees Maar Khan  
  7. Once Upon A Time In Mumbaai  
  8. I Hate Luv Storys   
  9. Anjaana Anjaani  
  10. Atithi Tum Kab Jaoge?  

Note: 
1. My Name Is Khan conquista la prima posizione nella classifica dei film indiani (non solo hindi) per incassi all'estero.
2. Enthiran (tamil, fantascienza) (ripeto: FANTASCIENZA) conquista la prima posizione: 
- nella classifica dei film indiani (non solo tamil) per incassi in India;
- nella classifica dei film indiani (non solo tamil) per incassi totali (India + estero). È la terza volta che una pellicola non hindi agguanta questo risultato. In passato era accaduto nel 1948 con Chandraleka (tamil), e nel 1955 con Pather Panchali (bengali). Segnalo inoltre che nel 1980 era primo in classifica Alibaba Aur 40 Chor, coproduzione indo-sovietica in hindi e in russo. 
3. Due registi esordienti in classifica: Abhinav Kashyap (Dabangg) e Punit Malhotra (I Hate Luv Storys).
4. Ajay Devgan piazza ben quattro titoli in classifica: Golmaal 3, Raajneeti, Once Upon A Time In Mumbaai e Atithi Tum Kab Jaoge?.

Fonte Wikipedia.

27 aprile 2011

GOLMAAL 3



Golmaal 3 ha riproposto per il Diwali 2010 il duo regista-attore Rohit Shetty-Ajay Devgan, incendiando ancora una volta il botteghino dopo la vittoria di Golmaal returns in occasione del Diwali 2008 e di All the best: fun begins in occasione del Diwali 2009. Alla luce di questa invidiabile tripletta, e considerando l'intera filmografia di Shetty (con l'esclusione della pellicola di debutto, Zameen, che è un action movie), analizziamo le caratteristiche delle fortunate commedie del regista: Golmaal, Sunday, Golmaal returns, All the best: fun begins e Golmaal 3.

* Ajay Devgan sembra essere il comune denominatore. La star è infatti protagonista - ad oggi - di tutti i titoli di Shetty (arcinota è l'amicizia che li lega da sempre). Nelle commedie di Shetty, Ajay abbandona terreni più familiari per votarsi a ruoli comici, superando la prova malgrado la qualità non esaltante delle pellicole. Mettiamola così: anche Devgan avrà bollette, rette scolastiche, parcelle del dentista da pagare.
* Tutte le commedie presentano cast affollati e nomi ormai abituali: Arshad Warsi (il preferito, assente solo in All the best), Tusshar Kapoor, Kareena Kapoor, Shreyas Talpade, Johnny Lever, Sanjay Mishra, eccetera.
* Le irrealistiche scene d'azione sono essenziali quanto le gag comiche. Combattimenti, esplosioni, inseguimenti. Automobili d'epoca o comunque dal design originale, dai colori sgargianti, che sembrano vivere di vita propria, si inerpicano ovunque, ingaggiano improbabili duelli, si scontrano allegramente accartocciandosi come bignè.
* Le sceneggiature sono esilissime, con l'eccezione di Sunday. I personaggi bidimensionali. La premessa sempre la stessa (con l'esclusione di Sunday): fannulloni che sbarcano il lunario con piccole truffe o che vivono di espedienti, e la bellona di turno da conquistare o da mantenere.
* La fotografia è di ottima qualità e valorizza i coloratissimi set dalle tonalità pastello (ma sature) o fluorescenti. E' tutto volutamente ultra-finto e ultra-vaporoso: sceneggiature, personaggi, situazioni, scenografie, costumi. Location vacanziere (Goa). Colonne sonore perfette per feste sulla spiaggia ma coreografie non memorabili.
* Impossibile non cogliere le similarità fra le commedie di Priyadarshan e quelle di Rohit Shetty: protagonista (ehm) musa (Akshay Kumar per Priyadarshan e Ajay Devgan per Shetty); cast affollati; attori abituali; finali caotici nei quali tutti i personaggi vengono coinvolti. I lavori di Priyadarshan, però, sembrano più articolati, con inquadrature spesso molto tecniche, e con un'irresistibile atmosfera da ruspante entroterra indiano.

Come giudicare dunque la filmografia di Rohit Shetty? Non aspettatevi commedie raffinate e intelligenti. Piuttosto tornate bambini: godetevi i colori, i buffi tic dei personaggi, le scazzottate, le automobili volanti e i fuochi d'artificio. Sunday è forse il titolo più interessante (da non perdere l'esilarante performance di Irrfan Khan). Ma G3 è quello che ha incassato di più.
G3 sembra il capitolo migliore della trilogia, con un minimo di quoziente emotivo al di là delle gag e delle scene d'azione. La rappresentazione dei personaggi affetti da balbuzie e da mutismo è indelicata, ma a parte questo non mancano episodi divertenti: l'incontro fra le due famiglie in occasione del matrimonio, e soprattutto la scena premiata come la migliore del 2010 ai Filmfare Awards (davvero godibile anche se poco elegante).

TRAMA

Pritam (Mithun Chakraborty) incontra nuovamente Geeta (Ratna Pathak) dopo lunghi anni di separazione. L'unione fra i due era stata in passato contrastata dal padre di lei (Prem Chopra). Entrambi non sposati e genitori adottivi di una schiera di orfani, decidono, con la collaborazione di Daboo (Kareena Kapoor), di coronare il loro sogno d'amore. Ma cosa dirà la gente? E soprattutto: come indurre la numerosa prole ad accettare il matrimonio?

ASSOLUTAMENTE DA NON PERDERE

* Le casine tradizionali in tonalità pastello, le automobili dalle forme tondeggianti e dai colori chiassosi, le festose canzoni bollywoodiane, i tramonti-spettacolo a Goa. Cosa desiderare di più? Ammiri gli scenari di G3 e ti senti un mentecatto. Non resta che valutare con rinnovato interesse l'opzione della fuga.

ASSOLUTAMENTE DA DIMENTICARE

* Le locandine ufficiali: tristi e banali, non rendono giustizia al look effervescente della pellicola.

RECENSIONI

The Times of India: ***1/2
In un'industria nella quale i sequel raramente funzionano, il marchio Golmaal sembra aver trovato l'oro con la sua formula: rendere sensato l'insensato. Golmaal 3 è il film perfetto per il Diwali. E' una commedia scervellata non destinata ad un pubblico raffinato. Ma nessuno si lagna perchè è davvero divertente e chiassoso, grazie anche all'esplosione di colori nei set e nei costumi. G3 andava sfrondato di alcune gag ripetitive, ma nell'insieme è uno spasso.
Nikhat Kazmi, 04.11.10

Hindustan Times: *1/2
Golmaal 3 riporta agli anni settanta, e trae ispirazione per il suo umorismo solo da Bollywood. Praticamente ogni dialogo e quasi ogni scena rimandano ad un'altra pellicola o ad una celebrità. Il cast e la troupe si sono certamente divertiti a girare G3. Buon per loro. I personaggi principali e secondari sono molti, ma il link mancante è proprio il film. G3 dura tre ore, troppe per essere racchiuse in una sceneggiatura, ma il Diwali bussa alla porta e la narrazione non è importante: bastano buffonerie e dialoghi triti da parte di qualunque attore al momento disponibile.
Mayank Shekhar, 04.11.10

Cinema Hindi: **1/2
Punto di forza: la fotografia (****) e le performance
Punto debole: la sceneggiatura

SCHEDA DEL FILM

Cast:

* Ajay Devgan - Gopal
* Kareena Kapoor - Daboo
* Mithun Chakraborty - Pritam
* Arshad Warsi - Madhhav
* Tusshar Kapoor - Lucky
* Shreyas Talpade - Laxman (I)
* Kunal Khemu - Laxman (II)
* Ratna Pathak - Geeta
* Johnny Lever - Pappi
* Sanjay Mishra - Daga
* Vrajesh Hirjee - Teja
* Mukesh Tiwari - Vasooli
* Prem Chopra - Prem Chopra (cameo)
* Ashwini Kalsekar - Chintu
* Murali Sharma - ispettore di polizia

Regia: Rohit Shetty
Sceneggiatura: Yunus Sajawal (All the best: fun begins) con la consulenza di Robin Bhatt (Kites)
Dialoghi: Farhad-Sajid (All the best) con la collaborazione di Bunty Rathore (All the best)
Colonna sonora: composta da Pritam, è molto allegra ma, a parte la title track tormentone (visualizzata da una coreografia purtroppo legnosa), poco incisiva. La rivisitazione di Disco dancer (video originale) e di Yaad Aa Raha Hai (video originale) è a cura di Amar Mohile (commento musicale di Sarkar Raj). I brani sono tratti da Disco dancer, 1982. Il commento musicale è di Sanjoy Chowdhury (All the best).
Coreografia: Chinni Prakash (Jodhaa Akbar), Ganesh Acharya (Dabangg), Rajeev Surti (Don), Seemaa Desai (Dil Toh Bachcha Hai Ji)
Fotografia: Dudley
Traduzione del titolo: golmaal indica una situazione caotica che implica inganno, raggiro (fonte: BollyMeaning). Aggiornamento del 18.10.11: nel glossario accluso al romanzo Le donne di Panjaur, il vocabolo gol-maal viene tradotto con disonesto, losco.
Anno: 2010
Awards:
* Filmfare: miglior sequenza (video);
* Star Screen: miglior performer (Ajay Devgan). Aggiornamento del 31.07.11;
* Golden Kela: alla serie Golmaal è stato assegnato il premio speciale per la peggior trilogia di sempre nella storia del cinema (aggiornamento del 31.07.11).
Sito ufficiale

RASSEGNA STAMPA/VIDEO

* Bollywood Hungama, 27.10.10: intervista a Kunal Khemu
* Bollywood Hungama, 04.11.10: dichiarazioni di Tusshar Kapoor
* Bollywood Hungama, 06.11.10: intervista a Tusshar Kapoor
* Bollywood Hungama, 21.10.10: intervista video a Kareena Kapoor, prima e seconda parte
* Bollywood Hungama, 28.10.10: intervista video ad Ajay Devgan, prima e seconda parte
* Bollywood Hungama, 28.10.10: intervista video ad Arshad Warsi
* Bollywood Hungama, 01.11.10: intervista video a Tusshar Kapoor
* Bollywood Hungama, 02.11.10: intervista video a Rohit Shetty
* Bollywood Hungama, 11.11.10: intervista video a Rohit Shetty
* Bollywood Hungama: lista di tutti i link agli articoli e ai video dedicati a G3

CURIOSITA'

* Golmaal 3 non è solo il titolo di maggior successo diretto da Rohit Shetty: Box Office India lo proclama anche il secondo nella classifica degli incassi del 2010 dopo Dabangg, e addirittura il quarto di tutti i tempi. Inoltre pare abbia concluso la prima trilogia comica nella storia del cinema hindi.
* Come da tradizione di Shetty, in G3 non mancano spettacolari scene d'azione. I terrorizzati attori hanno dovuto mettere alla prova il loro coraggio per affrontare le sequenze iniziali che li introducono: Ajay ritto sulle fiancate di due automobili in bilico, Kareena incollata sul cofano di un'auto in corsa (mezzo guidato dallo stesso regista), Arshad - a piedi - trainato da una moto a tutta velocità, Shreyas piazzato con una gru alla sommità di una ruota panoramica, Tusshar in auto su una colonna di macchine. Nell'inseguimento finale, sei automobili spiccano il volo, una delle quali si conficca nella ruota panoramica. Shetty ha dichiarato che lo stuntman abbandonò il mezzo a metà volo (non chiediamoci come). E a proposito: vista l'impossibilità di noleggiare una ruota panoramica, la produzione decise di acquistarla... Video del making delle scene d'azione iniziali.
* Il 2010 è stato per Ajay Devgan un anno incredibile, costellato da tre film di enorme successo (Raajneeti, Once upon a time in Mumbaai, G3), due piuttosto soddisfacenti (Atithi Tum Kab Jaoge? e Toonpur Ka Superrhero) e uno - il migliore - che purtoppo ha convinto il pubblico solo in parte (Aakrosh). Sul piano personale, ricordiamo la nascita del figlio Yug.
* Pritam ha composto le colonne sonore di entrambe le pellicole distribuite in occasione del Diwali: Golmaal 3 e Action Replayy. La seconda è una delle migliori colonne sonore del 2010.
* E' ormai pratica comune in India pubblicizzare i nuovi film nei programmi televisivi di maggior successo, soap opera comprese: i protagonisti delle pellicole regalano un cameo, una special appearance, o si prestano a partecipare a giochi o sfide. Quanto ai serial, diede il via Abhishek Bachchan nel 2008 per Drona (serie Balika Vadhu, video). Ricordiamo nel 2010 Akshay Kumar per Khatta Meetha (serie Sasural Genda Phool, video); Salman Khan per Dabangg (serie Laagi Tujhse Lagan, video); Neetu Singh e Rishi Kapoor per Do Dooni Chaar (serie Tarak Mehta Ka Ulta Chashma, video). Il cast di G3 ha scelto il quiz Kaun Banega Crorepati? (Chi vuol essere milionario?) condotto da Amitabh Bachchan, approfittando della puntata speciale del Diwali (video). Hindustan Times ha raccolto alcune dichiarazioni del riservatissimo Ajay Devgan: 'Sono sempre sotto pressione da parte dei produttori per partecipare a questo tipo di promozione. Se qualcuno lo ha fatto, allora anche gli altri devono seguirlo perchè il pubblico se lo aspetta. Nei programmi televisivi vengono scritte scene apposite che incorporano le star del cinema. Ma non è una buona idea. Non so quando la smetteranno. Un solo attore non può fermare questo processo: dovremmo farlo tutti insieme'.
* Negli ultimi due anni Goa ha ospitato un numero sempre crescente di set cinematografici, fra cui quelli di Golmaal returns, G3, Endhiran (Robot), All the best, Khelein Hum Jee Jaan Se, Kaminey, Guzaarish. Fra i meno recenti citiamo Josh, Golmaal e Honeymoon Travels Pvt. Ltd. Nel mese di marzo 2011 sembra che ben venti produzioni stessero girando contemporaneamente a Goa.
* Riferimenti a Bollywood: numerosissimi. Ne segnaliamo alcuni: Don, Ghajini (e il brano Behka), Chak De! India, Paa; la canzone Duniya Mein Logon Ko (Apna Desh, 1972); il compositore Pritam; Aamir Khan, Shah Rukh Khan, Salman Khan. E ovviamente i brani Disco dancer e Yaad Aa Raha Hai. Ricordiamo che in Disco Dancer (1982) il protagonista era proprio Mithun Chakraborty. La scena con Mithun e Prem Chopra contenuta in G3 si ispira al non esaltante Pyaar Jhukta Nahin (1985) di Vijay Sadanah (sempre interpretato da Mithun). La pellicola che la coppia di coniugi in G3 guarda mentre, alle loro spalle, si svolge la famosa scena premiata ai Filmfare, è Hum Saath-Saath Hain (1999) di Sooraj R. Barjatya.
* Film che trattano lo stesso tema: Hamare Tumhare (1979) di Umesh Mehra, Khatta Meetha (1978) di Basu Chatterjee. Il fratello di Shetty, Hriday, diresse nel 2005 Pyaar Mein Twist, una pellicola curiosamente simile a G3.

GOSSIP & VELENI

* Pare che ultimamente l'amicizia fra Ajay Devgan e Rohit Shetty si sia incrinata. Se vogliamo dare credito alla stampa scandalistica, sembra che Rohit abbia avvicinato Shah Rukh Khan per un progetto futuro che non coinvolgerebbe Devgan (si parla del remake di Angoor), e che Ajay si sia risentito per la frettolosità dimostrata da Shetty sul set di Bol Bachchan, frettolosità dovuta al desiderio del regista di buttarsi nella nuova avventura.
* Si vocifera che Arshad Warsi, dopo il successo di Ishqiya, abbia preteso un compenso altissimo dai produttori di G3, superiore a quello concesso a Kareena Kapoor e secondo solo a quello corrisposto ad Ajay Devgan.
* Rohit Shetty è il figlio del direttore di sequenze d'azione Jaggu Shetty, che dominò il campo degli action movie in lingua hindi negli anni sessanta e settanta. Anche il padre di Ajay Devgan, Veeru Devgan, è uno dei più importanti direttori di scene d'azione di Bollywood.
* Tusshar Kapoor è figlio di Jeetendra e fratello della produttrice Ekta Kapoor.
* Kunal Khemu è fidanzato con Soha Ali Khan, ed è più giovane di Soha di cinque anni.
* Ratna Pathak è la moglie di Naseeruddin Shah e madre di Imaad Shah (Little Zizou).
* Kareena Kapoor ha rivelato che Daboo è il nome del cane del padre. L'attrice ha insistito affinchè il suo personaggio si chiamasse così.
* Il prossimo lavoro di Shetty è un action movie, Singam, ispirato all'omonimo film in lingua tamil interpretato da Surya. A seguire Bol Bachchan, una nuova commedia, con Abhishek Bachchan e Kareena Kapoor. Superfluo precisare che Ajay Devgan compare nel cast di entrambi.
* Per il Diwali 2011, Ajay e Rohit pare che cederanno il passo a Ra.One, l'attesissimo film di fantascienza prodotto e interpretato da Shah Rukh Khan.

26 aprile 2011

KAAVALAN



Siddique gira per la seconda volta il suo film The Bodyguard , questa volta in lingua Tamil, e sceglie l’appeal della superstar Vijay e il volto telegenico della bella Asin, Venere in miniatura contesa tra Bollywood e Kollywood. Soddisfatto del successo del primo film in lingua Malayalam con Dileep e Nayantara il regista si prepara ad una terza versione delle stesso (in Telegu con Venkatesh e Trisha) e addirittura ad una quarta che vedrà protagonista Kareena Kapoor e Salman Khan, ormai affezionatissimo ai remake dei film del Sud.

TRAMA
Un ricco uomo d’affari (Rajkiran) è preoccupato per la sicurezza della sua unica figlia Meera (Asin) tanto che assume per lei una guardia del corpo che possa seguirla ovunque. Il compito viene assegnato a Bhoomi (Vijay) un giovane che vive di espedienti, risse e scommesse sui suoi incontri di pugilato. Trovandosi a contatto con un ragazzo della sua stessa età, e sentendosi oppressa dalla decisione del padre, Meera si prende gioco del suo bodyguard in ogni modo. Il malcapitato diventa la preda dei suoi capricci e di quelli dell’amica Madhu.

Sebbene abbia seguito con ben poco entusiasmo i  siparietti dell’attore comico Vadivelu, non posso negare che Kaavalan sia una pellicola d’intrattenimento per tutte l’età ben fatta e accattivante. Vijay conquista il box office nei giorni della festività di Pongal, vincendo la sfiducia dei distributori che volevano bloccare il suo nuovo film dopo il catastrofico fiasco di Sura. Tutto il primo tempo è spassoso e spensierato, dominato da canzoni che invitano a ballare e coreografie originali, scene divertenti, bei set e bei costumi. La seconda parte invece cerca di inserire una maggiore emotività e azione e lo fa evitando bruschi cambiamenti di tono, il film riesce a spostarsi nell’altra dimensione con successo.
E’ la prima volta che vedo Vijay sullo schermo anche se avevo molto sentito parlare di lui, si tratta infatti di uno dei giovani più affermati nella cinematografia Tamil. E’ bastato un primo assaggio per farmi intuire che il ragazzo ha davvero stoffa da vendere, è simpatico, carino, dotato di una bellezza da uomo comune ma tutta da scoprire, è energico e sciolto nelle scene di danza, simpatico e delizioso nei suoi manierismi, un attore naturale e vivace. Molto di più invece mi aspettavo da Asin, che appare splendida in ogni fotogramma, sempre ben vestita e truccata, perfettamente inquadrata, ma nient'altro, la sento fredda e poco presente nelle scene in cui dovrebbe scatenare la partecipazione del pubblico, le sue lacrime odorano di glicerina a distanza di chilometri, i suoi improvvisi slanci di allegria a volte sono fuori luogo se non addirittura in contrasto con la scena. L’altra interprete femminile, Mithra Kurian , pur avendo un ruolo minore destinato esclusivamente ad affiancare la protagonista, mantiene  un maggior controllo sul personaggio.
Kaavalan è una commedia brillante in musica, giovane e anche romantica al punto giusto, un prodotto leggero che ha qualcosa da offrire a svariate tipologie di pubblico senza distinzioni d'età. Un po' favola, un po' film d'azione, un po' dramma, un po' parodia, gli ingredienti sono tanti  (magari pure troppi) mettere d'accordo tutti non è facile e  il film tenta in ogni modo di riuscirci. Nel finale delicato e saziante è impossibile però  non accorgersi di alcuni echi a Kuch Kuch Hota Hai,  la decontestualizzazione è comunque così totale da non farli percepire come furti di idee. Mi auguro però che il regista nella versione Hindi troverà nuovi espedienti per far confluire la storia di Meera a quella di Bhoomi senza ricorrere ad ulteriori prestiti.

Il mio giudizio sul film : *** 3/5

RECENSIONI : 

THE TIMES OF INDIA  **1/2   2,5 /5
Dopo imbarazzanti insuccessi come Villu, Vettaikaran e Sura, Vijay torna a colpire con una performance convincente e spontanea. A seguito di un drastica ma positiva trasformazione lo scopriamo  eroe romantico e sfortunato, un netto cambiamento di rotta che gli fa abbandonare l'avatar da supereroe. Vidyasagar si fa notare per gli ottimi brani scritti per il film, primo tra tutti "Step Step" (cantato da Benny Dayal e Megha) seguito dalla melodiosa "Yaaradhu", le cui voci sono di Karthik e Suchitra.  (Testo originale

ANNO : 2011

LINGUA : Tamil

REGIA : Siddique

TRADUZIONE DEL TITOLO: La guardia del corpo

CAST:
Vijay ……………………… Bhoomi
Asin ………………………. Meera
Rajkiran …………… Semanoor
Mithra Kurian ………….. Madhu
Vadivelu …………….. Ammavasai
Roja ……………… Devika

COLONNA SONORA : Vidyasagar
PLAYBACK SINGERS : Karthik, KK, Megha, Rita, Benny Dayal, Suchitra, Tippu, Sweta Mohan

SITO UFFICIALE DEL FILM. Indiaglitz/Kaavalan 


QUALCOS’ALTRO:

Il film ha avuto un grandissimo successo e ha da poco festeggiato il suo centesimo giorno di proiezione consecutiva nelle sale.
Asin e Vijay avevano recitato insieme anche in Pokkiri, il cui remake hindi Wanted è stato interpretato a meraviglia da Salman Khan. 
Asin e la sua costumista sono state ricoverate in ospedale durante le riprese del film a seguito di una fuoriuscita di gas nel camper dell'attrice.

25 aprile 2011

HISSS

Jennifer Lynch, regista di questa produzione targata India-USA, sembra abbia lasciato il set poco prima della fine delle riprese  a causa di alcune divergenze con i produttori.
Pare che Jennifer  volesse una storia d'amore senza musiche e danze, mentre la produzione desiderava un horror in perfetto stile bollywoodiano. Non sapremo mai che cosa avesse in mente la regista statunitense, possiamo solo anticipare che in Hisss, lontano da essere perfetto da qualsiasi punto di vista, non c'è alcun balletto. E questa è solo una delle pecche del film!

TRAMA

George States (Jeff Doucette), malato di un tumore al cervello all'ultimo stadio, è in India per cercare il nagmani, una deposito che si formerebbe nel cappuccio dei cobra, a volte a forma di perla (le perle del cobra), e che, secondo le leggende, donerebbe potenza e l'immortalità. Il suo piano è quello di rapire il cobra maschio come esca per la femmina.
Lo spregiudicato George States, però, non ha fatto i conti con un polizziotto scrupoloso Vinod Gupta (Irrfan Khan) e con la furia della femmina del serpente più aggressivo al mondo, durante il  suo periodo di ovodeposizione.

RECENSIONI

The Times of India **
Tutto ciò che Mallika Sherawat fa in Hisss è essere un serpente che si strugge per il suo amante o che inghiotte le sue vittime, oppure trasformarsi in una donna che si aggira seminuda per la città. Hisss non è nè femminista nè mitologico, ed ottiene l'effetto contrario a quello desiderato. Mallika attira l'attenzione solo quando cambia pelle per trasformarsi da serpente a donna e da donna a serpente. Per il resto, il soggiorno del suo personaggio nel mondo degli esseri umani è un racconto lungo e distratto che sembra non portare da nessuna parte. Non meraviglia, quindi, che un attore raffinato come Irrfan Khan si mostri quasi sempre confuso e sembri accendersi solo in compagnia di Divya Dutta. Un film come Hisss avrebbe dovuto colpire per i suoi effetti speciali, ma la carneficina che il serpente provoca è grottesca, e la trasformazione da seduttrice a rettile è più buffa che coinvolgente.
Nikhat Kazmi, 22.10.10
La recensione integrale.

Hindustan Times *
Molti uomini concorderanno: Mallika Sherawat è sexy sino a quando non apre bocca, e per fortuna in Hisss non pronuncia una parola.
Mayank Shekhar, 22.10.10
La recensione integrale.

Diana ** 2/5
Un film dalla sceneggiatura sciatta; banale per essere un horror e ridicolo per essere una pellicola seria su antichi miti ed inquietanti leggende. Il punto di forza, se così vogliamo chiamarlo, di Hisss sono un certo senso del grottesco e le scene splatter, per chi abbia voglia di un diversivo senza troppe pretese.
Irrfan Khan sembra passare dal set per caso: che non sia riuscito a dire di no, senza neppure leggere il copione, all'ennesima regista internazionale che lo ha richiesto?
Divya Dutta pur avendo una parte microscopica è la migliore del cast: la classe non è acqua.

Il brutto:
- Gli effetti speciali. In particolare i serpenti, i più piccoli, come il più grande, sono finti in modo troppo evidente.
- Le allusioni sessuali, con tanto di gemiti e sospiri, affidate a Mallika. A lei che deve strisciare nuda nel fango fingendo che si tratti di una situazione erotica, va tutta la nostra solidarietà.

Il bello:
- Il make up che permette la trasformazione di Mallika da serpente a donna e da donna a serpente.
- Alcune scene disgustose che danno il voltastomaco. Infastidiscono ed attraggono allo stesso tempo.
Da guardare a digiuno.

LA SCHEDA DEL FILM

Cast:
la donna serpente - Mallika Sherawat  
Vinod Gupta - Irrfan Khan
George States - Jeff Doucette
Maya V. Gupta - Divya Dutta

Scritto e diretto da Jennifer Lynch

Prodotto da Govind Menon, Vikram Singh, Ratan Jain e William Sees Keenan

Musiche di Alexander Bubenheim

Anno 2010

CURIOSITA'

- Jennifer Chambers Lynch è la figlia del regista di culto David Lynch. Hisss è il suo terzo film.

- Robert Kurtzman, sceneggiatore, regista, produttore ed importante creatore di effetti speciali (ha lavorato a film come Dal tramonto all'alba e Hulk), ha curato l'immagine di Mallika Sherawat.

- Per la promozione di Hisss, Mallika Sherawat ha partecipato al Festival del Cinema di Cannes, posando per i fotografi abbracciata a diversi serpenti, tra cui un pitone di più di sei metri.
Le foto e il video.

Hisss è stato girato contemporaneamente in inglese e in hindi. Ne è, inoltre uscita nei cinema la versione tamil, telugu e malayalam.

Il sito ufficiale del film.

21 aprile 2011

7 KHOON MAAF


Vishal Bhardwaj, il creativo regista di Kaminey e il brillante sceneggiatore di Ishqiya, compone la colonna sonora, scrive, dirige e produce un film tutto suo. Il risultato è 7 Khoon Maaf, thriller drammatico, che, nonostante sia di discreta realizzazione, a causa di una trama bruttina e davvero mal concepita, annoia e delude.

TRAMA

7 Khoon Maaf  è la storia della vita di Susanna Anna-Marie Johannes (Priyanka Chopra) e dei suoi sette mariti.

RECENSIONI

The Times of India ****
Vishal Bhardwaj spicca un salto da Shakespeare alla tragedia greca. Dopo aver tradotto con grande successo Otello e Macbeth in puro idioma desi, l'innovativo regista trasforma Priyanka Chopra in un'infernale Medea determinata alla vendetta. 7 Khoon Maaf è una pellicola intensamente dark, fatta di controluci e ombre, di delitto e castigo, che mette a nudo i recessi più intimi di un'anima torturata. Bhardwaj rimpolpa con numerosi dettagli i personaggi e la trama del racconto di Ruskin Bond su cui 7KM si basa, e non solo: espone il fulcro morale del film in modo interessante. La protagonista è un'assassina difficile da biasimare perchè porta dentro di sè il dolore di tutte le donne maltrattate e offese. Dal punto di vista delle interpretazioni, 7KM indubbiamente finirà col diventare una pietra miliare nella carriera di Priyanka Chopra. L'attrice mostra un'ottima padronanza del suo complesso personaggio, personaggio mai rappresentato prima nella storia del cinema indiano. Anche la colonna sonora, con l'ipnotizzante brano Darrling, è incantevole. Quanto alla lunghezza della pellicola, un montaggio più teso e con qualche taglio avrebbe reso il film maggiormente avvincente. Con 7KM la cinematografia indiana diventa sostanziosa e globale.
Nikhat Kazmi, 17.02.11
La recensione integrale.

Hindustan Times ***
Rimarrete incollati allo schermo. Per Priyanka Chopra questo è senza dubbio il ruolo della sua vita. L'attrice - e la maggior parte di 7 Khoon Maaf - vi cattureranno. Vishal Bhardwaj ha diretto, prodotto e scritto il film, oltre a comporne la colonna sonora e il commento musicale, dimostrandosi una volta di più il fautore del Rinascimento del cinema indiano. Il soggetto, le motivazioni dei personaggi principali o lo stato mentale della protagonista, non sono la principale preoccupazione di 7KM. La pellicola è creata unicamente attorno a sequenze forti e d'effetto che avvincono.
Mayank Shekhar, 18.02.11
La recensione integrale.

Diana **
Il film si apre con una sequenza forte: Anna-Marie Johannes (Priyanka Chopra) che si punta una pistola alla tempia.
Per scoprire che cosa le è capitato sarà necessario ripercorrere tutta la sua vita.
Giovane donna, rimasta presto orfana e padrona di una grande casa nelle campagne indiane, sposa un attraente ufficiale. Non c'è il tempo di capire se si tratta di un matrimonio d'amore che l'uomo si rivela un marito insensibile, possessivo, prepotente e prevaricatore, che muore in circostanze sospette quanto propizie.
Al secondo marito già ci si comincia a chiedere quanti ne mancano.
Un'esperienza che ricorda quella di What's Your Raashee?, un film del 2009, diretto da Ashutosh Gowarikar, nel quale un giovane in cerca di moglie incontra dodici ragazze, tante quante i segni zodiacali, tutte, tra l'altro, interpretate da Priyanka Chopra, senza trovare quella giusta.
7 Khoon Maaf  gode di un'atmosfera più cupa ed affascinante di quella leggera che si respira in What's Your Raashee?, ma la sostanza non cambia. Lo spettatore rimane intrigato solo inizialmente, ben presto subentra l'incredulità e poi la noia.
Non si comprende come Anna-Marie Johannes riesca a mettere in fila una serie così sconcertante di uomini indesiderabili, nè sono chiarite le sue motivazioni. Se si tratti di un profondo bisogno di essere amata o di pura sfortuna. Il suo personaggio nel corso degli anni sembra perdere l'ingenuità giovanile ma rimane lontano dal diventare la vedova nera a cui forse il numero dei mariti collezionati farebbe pensare.
Più che una cinica assassina appare, se non una vittima, una persona disturbata ed incapace di occuparsi di se stessa.
La regia di Vishal Bhardwaj  è buona, alcune scene sono potenti e ben girate, gli interpreti ottimi. Peccato che tutto sia al servizio di una sceneggiatura inaccettabile. La scelta infelice del finale completa il disastro.

Il bello:
- Il cast di star a cui è dovuta la mezza stelletta in più del giudizio.
7 Khoon Maaf vanta la partecipazione di molti grandi attori. Tutti convincenti, in modo particolare Neil Nitin Mukesh, Irrfan Khan e Naseruddin Shah.
- La canzone Darling composta sulle note del noto brano folk Kalinka. Una commistione di Hindi e Russo piuttosto divertente.

Il brutto:
- La sceneggiatura che non sta in piedi.
- Il finale stucchevole.

SCHEDA DEL FILM
Cast:
Susanna Anna-Marie Johannes - Priyanka Chopra
Neil Nitin Mukesh - Edwin Rodriques
Jimmy Stetson - John Abraham
Wasiullah Khan - Irrfan Khan
Nicolai Vronsky  - Aleksandr Dyachenko
Keemat Lal - Anu Kapoor
Modhusudhon Tarafdar - Naseruddin Shah
Arun Kumar - Vivaan Shah
la moglie di Arun - Konkona Sen Sharma

Scritto da Vishal Bhardwaj insieme a Matthew Robbins sceneggiatore, produttore e regista americano

Diretto da Vishal Bhardwaj

Prodotto da Vishal Bhardwaj  e Ronnie Screwvala

Musiche di Vishal Bhardwaj

Distribuito da UTV

Anno: 2011

CURIOSITA'
7 Khoon Maaf è ispirato ad un racconto di Ruskin Bond, indiano di origine inglese, autore anche di The Blue Umbrella, che ispirò l'omonimo film del 2007, diretto da Vishal Bhardwaj.

- Priyanka Chopra, per interpretare tutte le fasi della vita del suo personaggio, appare invecchiata. La trasformazione si deve ad un esperto truccatore di Hollywood, lo stesso che lavorò con Brad Pitt ne Il curioso caso di Benjamin Button, aiutato da una foto della nonna della stessa Priyanka.
- 7 Khoon Maaf  è stato presentato tra gli applausi al 61° Festival Internazionale del Cinema di Berlino.

Il sito ufficiale del film.

20 aprile 2011

HAR DIL JO PYAR KAREGA



Har Dil Jo Pyaar Karega è una commedia dall’esuberanza oltraggiosa, autoironica fino all’inimmaginabile, comica e melodrammatica, un “one man show” truly bollywood piuttosto curioso. Salman Khan si appropria di tutto lo spazio a disposizione tirando fuori il suo meglio e il suo peggio allo stesso tempo.


TRAMA
Raj ( Salman Khan) salva una sconosciuta (Rani Mukherjee) e la porta in ospedale, mentre la assiste viene confuso da tutti i parenti con il misterioso fidanzato che la giovane era pronta a sposare in segreto. Raj vorrebbe chiarire l’equivoco ma quando scopre di essere capitato in mezzo a grossi milionari preferisce godere degli effetti benefici della situazione. La  tanto sognata carriera da pop star si avvicina ma Raj si innamora di Jhanvi (Preity Zinta) sorella adottiva della ragazza che tutti credono sua moglie, che succederà quando Pooja finalmente sarà guarita ed in grado di smascherare l’impostore?


Rani Mukherjee e Preity Zinta dividono lo schermo senza sgomitare, sono fresche e radiose, entrambe ugualmente irresistibili, il loro talento aggiunge raffinatezza anche ad alcune scene simpaticamente trash. La storia intera è poi però la Sagra dell’Implausibile. Tutto è permesso e Salman coglie la palla al balzo e decide di strafare finchè può, si abbandona in movimenti pelvici da rivolta ormonale, sfoggia un guardaroba da denuncia, si agita, si divincola, fa a pezzi più di una chitarra, canta, esegue coreografie con seduzioni di massa, cambia regolarmente tutto un campionario di canotte davanti alla macchina da presa sfoggiando un fisico invidiabile e ancora non troppo gonfio. Più tagliato per la commedia che per le romanticherie (come dimenticare il divertente di Main Pyaar Kyun Kya?) Sallu è un intrattenitore che non si risparmia e se c’è una cosa che ho imparato ad apprezzare in lui è proprio l’autoironia selvaggia, l’abitudine di eccedere clamorosamente senza mostrare il più pallido rimorso. Paresh Rawal e Shakti Kapoor affiancano il protagonista con due personaggi buffissimi e poi la sorpresa che non mi aspettavo : la comparsa improvvisa di Shahrukh Khan , un pericoloso agguato.
Non nego che tutto il film sia una lunga polpetta di difficile smaltimento gastrico eppure nell’insieme non è proprio da buttare. I bruschi risvolti della storia ( un po’ divertente e un po’ melò) risvegliano una certa nostalgia, il divertimento c’è, l’intrattenimento pure, nonostante la colonna sonora sia inascoltabile le immagini che accompagnano le canzoni sono così divertenti da farla dimenticare.
Da vedere per: Farsi qualche sana risata, gustarsi la disinvoltura di Salman Khan gladiatore di fronte a una trama impazzita, restare affascinati dalla coppia vincente delle due protagoniste, assistere ad una sfilata di moda di stranezze offlimits .

Il mio giudizio globale sul film : ** ½ 2,5 /5

Per le performance di Salman , Preity , Rani , Shakti Kapoor e Paresh Rawal sarebbe però **** 4/5
Voto al temerario costumista di Salman : ***** 5/5


Riassunto dell’abbigliamento di Sallu in HDJPK :

Ciclista rossi in microfibra e camicia bianca con fragoloni giganti
Camicia con girasoli sorridenti e pantaloni da gelataio
Canotta in lurex con fuseax seconda pelle effetto cielo stellato
Minitop bianco (modello da donna) con jeans inguinali
Fazzoletto hawaiano svolazzante a suggerire “sotto il pareo niente”
Canotta larga da rapper con ampia scollatura, jeans cuciti addosso e poi lavati ad alte temperature senza pietà
Maglietta di rete da pesca, dhoti lungo a pois, finti tatuaggi tribali e sandali neri con .. tacco
Polo arcobaleno e Doppio Calzoncino da palestra (troppo difficile spiegare come e dove si incastrano i due calzoncini)
Jeans bianchi con .. intarsi marini.. (?)
T –Shirt monomanica e pantalone nero con variazioni di vernice fresca..


ANNO : 2000

REGIA: Raj Kanwar

TRADUZIONE DEL TITOLO : Ogni cuore che ama

CAST:
Salman Khan ……………………… Raj
Rani Mukherjee ………………… Pooja
Preity Zinta …………………….. Jhanvi
Paresh Rawal ………… Goverdhan
Shakti Kapoor ………… il pazzo
Kamini Kaushal ………………… Biji
Satish Shah ………… Mahesh
Shahrukh Khan ………… Rahul (cameo)
Sana Saeed .................. figlia di Rahul (cameo)


COLONNA SONORA : Anu Malik

PLAYBACK SINGERS : Udit Narayan, Sonu Nigam, Alka Yagnik


QUALCOS’ALTRO:

Har dil jo pyaar karega è il titolo di una famosa canzone del film di Raj Kapoor Sangam, a cui rendono omaggio anche Salman e Shahrukh nel climax .

Salman , Rani e Preity hanno recitato insieme anche nel family drama Chori Chori Chupke Chupke , diretto da Abbas & Mustan. Shahrukh e Salman in Karan Arjun , Hum Tumhare Hain Sanam e Kuch Kuch Hota Hai.

Ai Filmfare Awards del 2008, Shahrukh Khan e Saif Ali Khan durante uno dei loro scherzi (indirizzato a Saawarya di S.L. Bhansali) hanno proposto una rivisitazione di “Piya Piya” e della danza con l’asciugamano di Rani Mukherjee e Preity Zinta.

Raj Kanwar è il regista che ha scritturato per primo un giovanissimo Shahrukh per il suo film Deewaana.

Kamini Kaushal che qui interpreta la nonna di Rani Mukherjee è in realtà una star degli Anni ’50 celebre per ruoli drammatici accanto a Dilip Kumar. La donna, dall’enorme talento e dal fascino non convenzionale, ha lasciato le scene all’apice della sua carriera per sposare il marito della sorella scomparsa, la sua vicenda biografica ricorda la trama di alcune pellicole cinematografiche come Nadya ke paar (1982) , Hum Aapke hai Kaun e Bewafaa (2005) .

La figlia di Shahrukh Khan nel film è Sana Saeed , la stessa bambina che aveva interpretato Anjali in Kuch Kuch Hota Hai

14 aprile 2011

BAND BAAJA BAARAAT



Dopo un periodo poco fortunato la Yash Raj Films torna a sorridere e a pianificare con ottimismo. A lanciare in porta stavolta sono solo giovani e debuttanti: Anuskha Sharma, la pepatissima protagonista che vuole il film tutto per sé, Ranveer Singh, il volto nuovo pronto a far strage di adolescenti, Habib Faisal, il promettente sceneggiatore reduce dal successo della prima avventura dietro la cinepresa (Do Dooni Char). Ad alzare la coppa è Maneesh Sharma, l’esordiente regista meritevole di aver riportato il sereno con un film facilmente vendibile, ammiccante e neanche troppo costoso.


TRAMA
Bittoo ( Ranveer Singh) scopre il talento e la personalità di Shruti (Anushka Sharma) durante un matrimonio nel quale si è infiltrato in cerca di cibo gratis, la ragazza aiuta la zia nell’organizzazione di ricevimenti vecchio stile ma sogna un’impresa tutta sua dove dare libero sfogo a nuove idee. Spinta da Bittoo, Shruti inizia a mettersi in proprio, la giovane impresa cresce e con essa la popolarità dei soci. Pur avendo istaurato un rapporto esclusivamente professionale i due si ritrovano presto a mischiare i sentimenti con gli affari . Da quel momento.. solo guai.


Probabilmente sopravvalutata (data la mole degli incassi e nominations ) la pellicola è più che altro un sorridente intrattenitore, non perfetto ma per niente cattivo, fatto per essere consumato con piacere in una sola serata. Fin dalla prima scena Band Baaja Baaraat reclama a gran voce un happy ending che sia positivo e glitterato tanto quanto le sue immagini, e ciò avviene, anzi “deve” avvenire perché Il film intero è già di per sé un festoso lieto fine della durata di due ore, sigillato da un invitante packaging .
I dialoghi sono vivaci e le interpretazioni naturali, difficile non venir abbagliati dai colori sgargianti e sedotti dallo studiatissimo look dei protagonisti , dalla cura nell’allestimento dei set, dall’ottima colonna sonora e dalla qualità delle coreografie. Eppure manca sempre qualcosa. Si incontrano bolle d’aria, improvvise banalità e le emozioni sono solo passeggere, non sufficienti a rendere intrigante una seconda visione. Se la scintilla non scatta però non è certo colpa degli attori, loro ce la mettono davvero tutta, sono affiatati, carini e pure molto credibili. Diventato una star dall’oggi al domani, Ranveer Singh si gode i frutti della neo acquisita popolarità, la nuova scoperta della Yash Raj raccoglie il testimone da Anuskha Sharma che con questo film si slega dal triplice contratto firmato al tempo di Rab ne bana di Jodi. Anuskha mi piace abbastanza, sa recitare e si impegna, deve ancora riuscire del tutto a non restare imprigionata nel personaggio di Taniji (ma immagino non sia per niente facile) la conferma del suo talento la avremo nei film che firmerà in futuro.

Tre gradite sorprese di BBB :

- I titoli di apertura. Semplice e veloce introduzione ai personaggi nello stile più classico ma evergreen: una raccolta di momenti rubati, sensazioni, immagini quotidiane montate in musica.
- Una notevole sfrontatezza nel comportamento di Bittoo e Shruti . Finalmente una storia d’amore più acida che zuccherata. Finalmente una scena sensuale “calda”, capace di essere né melensa, né irrealistica, né forzata.
- Tutte, ma proprio t u t t e, le canzoni. Applausi a Salim & Sulaiman.


Il mio giudizio sul film : *** 3/5


RECENSIONI

THE TIMES OF INDIA  ***  3/5

Delhi viene raffigurata film dopo film con un delizioso ventaglio di colori. I cineasti tentano di comprendere cosa renda la capitale indiana - un amalgama di culture e comunità - così carismatica. Band Baaja Baaraat sembra un intelligente studio sociologico di Delhi, con umori, momenti e personaggi che in modo frizzante ne catturano la vita. I protagonisti sono caldi e vibranti. Se si considera la pellicola un'amabile, sentita rappresentazione di Delhi, allora BBB cattura l'attenzione del pubblico. Sfumature ed emozioni riconoscibili spillano dalla sceneggiatura e dai dialoghi (Habib Faisal). Ma se si considera il film una storia d'amore new age, allora BBB diviene in qualche modo goffo e grezzo, soprattutto perchè la coppia potagonista non illumina lo schermo di passione. Però i due attori possiedono una spontaneità che disarma, specialmente Anushka Sharma che offre la sua migliore interpretazione. La colonna sonora di Salim-Sulaiman non è indimenticabile, malgrado l'effervescenza del bhangra-beat di Delhi. Forse BBB non incendierà il botteghino e non entrerà nella lista dei vostri titoli preferiti, eppure è una pellicola che coinvolge.

Nikhat Kazmi, 09.12.10    (Testo originale)


HINDUSTAN TIMES **  2/5

Se nei sobborghi occidentali di Mumbai vi imbattete in un gruppo di giovani che lavorano nel cinema, vi sembrerà di assistere ad un incontro di studenti universitari di Delhi. Di questi tempi pare che chiunque operi nell'industria cinematografica provenga dalla capitale. Shah Rukh Khan è stato il catalizzatore, non in termini di creatività bensì quanto a volontà di trasferirsi a Bollywood. Pochi fra loro sono diventati registi (Dibakar Banerjee, Imtiaz Ali, eccetera), molti sono sceneggiatori (Jaideep Sahni, eccetera), e molti ingrossano le fila dei giovani assistenti alla regia. Delhi è il luogo dove sono cresciuti e che conoscono meglio. E ciò ispira i film di Mumbai. Ripetutamente. Accade anche nel caso di Band Baaja Baaraat. La colonna sonora offre un mix pesante di bhangra, e suona come alcune tracce di Dev D, Tashan, Delhi-6, Aisha. I dialoghi sono in hindi colloquiale, comunissima al nord. Anushka Sharma è incredibilmente a proprio agio. Le sfumature sono scritte in modo intelligente, anche se poi la realizzazione è una completa parodia. Ma non ve ne curerete. E' questo il mondo conosciuto dai Non-Resident Indians di Bollywood, e il realismo inizia dove il divertimento finisce. O finisce dove il divertimento inizia. BBB è un'altra favola che ruota attorno all'eroe macho e alla sua spumeggiante compagna. Così eccovi una commedia romantica, laddove una commedia e basta avrebbe funzionato. Non c'è nessuna proverbiale alchimia fra i due protagonisti.

Mayank Shekhar, 10.12.10    (Testo originale)



ANNO : 2010

REGIA : Maneesh Sharma

TRADUZIONE DEL TITOLO : Banda musica e nozze

PRODOTTO DA : Yash Raj Films


CAST:
Anushka Sharma …………………. Shruti
Ranveer Singh ……………………… Bittoo


COLONNA SONORA : Salim & Sulaiman

PLAYBACK SINGERS : Sunidhi Chahuhan, Benny Dayal, Shreya Ghoshal, Himani Kapoor, Sukhwinder Singh

COREOGRAFIE : Vaibhavi Merchant

BAND BAAJA BAARAAT OFFICIAL WEBSITE.


QUALCOS'ALTRO:

Ranveer Singh fin dal primo giorno di uscita nelle sale del film è diventato un idolo dei teenager. L'attore saà protagonista della prossima avventura cinematografica di Maneesh Sharma per la Yash Raj : Ladies Vs Rickie Bahl. La compagna di scena ancora una volta Anushka Sharma.  Per maggior info: clicca qui.

Band Baaja Baaraat si è aggiudicato ben 4 Stars Screen Awards  (Miglior Debutto alla Regia, Miglior Debutto maschile, Miglior Sceneggiatura, Miglior Editing) , 6 Apsara Awards (Miglior Film, Miglior Editing, Miglior Costumista di scena, Miglior Debutto maschile, Miglior Debutto alla Regia, Miglior Screenplay e Migliori Coreografie), 1 Zee Cine Award (Miglior Debutto maschile)  e 2 Filmfare Awards (Miglior Debutto Maschile e Miglior Regista Debuttante).

Come prevedibile sono circolate voci su una presunta relazione fuori dalle scene tra i due protagonisti del film, più volte smentita sia da Anushka Sharma che da Ranveer Singh.

07 aprile 2011

AGNEEPATH



“Il mondo è un luogo tremendo”
Vijay Chauhan, affascinante gangster vestito di bianco, si presenta così. Gli occhi sono arrossati, i movimenti stanchi, le sue parole pessimiste e strazianti, la personalità , oserei dire devastante, di Amitabh Bachchan è ancora una volta la scossa elettrica che scuote il film. Agneepath chiude il cerchio che si era aperto con Zanjeer e Deewaar portando sullo schermo la definitiva e ultima espressione dell’Angry Young Man con un tentativo utopico e quasi disperato. Questo titolo appartiene ancora ad un filone di pellicole di difficile digestione, molti elementi sono esasperati e la colonna sonora pulsa di ritmi dance che soppiantano le raffinate melodie del passato. Eppure le caratteristiche della produzione degli ’80, e primi anni ‘90, si integrano con originalità alla formula narrativa dei ’70 allo stesso modo in cui Amitabh Bachchan fa rivivere in Vijay un incredibile riassunto dei suoi personaggi più famosi.

TRAMA
Dal momento in cui padre è stato barbaramente ucciso di fronte a lui, Vijay promette che l’intero villaggio colpevole di aver assassinato un uomo innocente un giorno sarà ai suoi piedi. Costretto a fuggire a Mumbai con la madre e la sorella, il ragazzino cresce sulla strada fino a che il capobanda di un’organizzazione malavitosa decide di farlo diventare uno dei suoi fedeli. Vent’anni dopo Vijay Chahuan è un uomo potentissimo e implacabile, la sua personalità comincia a rivelarsi scomoda e i suoi stessi compagni gli tendono un agguato mortale. Salvato miracolosamente da un venditore ambulante il gangster capisce che è ora di liberarsi dalla morsa del passato ed ottenere la vendetta.

Da molti definito lo “Scarface indiano” Agneepath ha unito nella stessa storia il raffinato talento di Bachchan e la popolarità del disco dancer Mithun Chakraborty, sebbene la presenza del primo sia così schiacciante da far apparire tutti i colleghi deboli figurine di cartone. La perfetta caratterizzazione del protagonista funziona da elemento cardine che trattiene a sé e nobilita tutto il resto, Big B si abbandona in lunghi monologhi e da sfogo  al suo talento caricando Vijay di innumerevoli sfumature, alternando il coraggio e la durezza ad una vulnerabilità quasi infantile. Il bambino costretto dagli eventi a diventare uomo si scopre l’uomo che vuole tornare bambino, che teme i giudizi negativi della madre, che ricerca affetto e calore nelle figure femminili.
Pur essendo pratico, realista e violento, Agneepath contiene molti elementi irrazionali se non addirittura mitologici. La fatalità è estrema, il giuramento di vendetta diviene una profezia e non importa quando o come ma tutto deve essere portato a termine, citando una frase del film, “neanche quattro proiettili sono sufficienti ad uccidere un uomo che non ha ancora compiuto il suo destino”. La tragedia è raccontata con impazienza e ferocia, seguendo la moda delle pellicole degli anni ’80, contiene scene evocative e potentissime, come le sequenze negli slums o l’arrivo del monsone a lavar via il sangue e la polvere. L’efficacia del montaggio (in grado di far convivere presente e futuro attraverso la sovrapposizione di gesti simili ma appartenenti a due tempi distinti) e la forza dello script (ispirato allo stile di Salim / Javed) tradiscono però un gusto più moderato ed elegante rispetto ai suoi contemporanei.
Bombay diviene il Regno di Nemesi. La città, vortice che risucchia tutti coloro che entrano in essa, è per il bambino una seconda madre che non lo abbandona nel momento in cui la sua infanzia e la sua identità sono perse per sempre. Le insidie della metropoli scompaiono però di fronte ai pericoli causati dalla cecità degli uomini del villaggio, gente perbene a detta di molti, assassini impuniti agli occhi di Vijay. Gli abitanti della piccola località (sperduta e non presente in alcuna mappa, come sottolineato più volte ) sono menti facilmente manipolabili da un’acuta propaganda, pertanto mantenere arretratezza e ignoranza diviene una condizione indispensabile. Suggerendo che emancipazione e istruzione devono essere le fondamenta per migliorare la società, Agneepath evidenzia l’urgenza di “illuminare” ; il maestro Dinanth paga con la sua vita il tentativo di portare l’elettricità nel villaggio ed estendere gli studi basilari a tutti senza distinzioni. La necessità di uscire dal buio è esasperata in ogni scena, raggi di luce invadono lo schermo fino a sfocare le immagini e il film sembra interamente girato in una condizione permanente di alba e tramonto.

Il mio giudizio sul film **** 4/5


ANNO : 1990

REGIA : Mukhul S. Anand

PRODOTTO DA : Yash Johar

TRADUZIONE DEL TITOLO : Sentiero nel fuoco

CAST:
Amitabh Bachchan …………………… Vijay Chahuan
Mithun Chakraborty …………… Krishnan Iyer MA
Danny Denzongpa ………………… Kancha Cheena
Neelam Kothari …………………… Siksha
Madhavi ………………………………… Mary
Rohini Attangadi ………………… La madre di Vijay
Alok Nath ………………Dinanth Chahuan
Vikram Gokhale ……………Inspector Gaitonde


COLONNA SONORA : Laximikant & Pyarelal


QUALCOS’ALTRO:

Il covo segreto di Kancha Cheena è una località dell’isola di Mauritius.
Agneepath è il titolo di una poesia scritta da Harivansh Rai Bachchan, padre di Amitabh.
Shakti Kapoor ha un veloce cameo nel film.
Amitabh Bachchan vinse per la sua interpretazione il primo National Award (così tardi? Non ci voglio credere). L’attore scelse di modificare il timbro della sua voce, lasciando i suoi fan perplessi.
Karan Johar ha annunciato che tra i suo prossimi progetti della Dharma c’è un remake di Agneepath in cui il protagonista sarà Hrithik Roshan, il ruolo di Denny Danzongpa andrà a Sanjay Dutt mentre verrà completamente tagliato il personaggio di Mithun Chakraborty. La regia è affidata a Karan Malhotra, ancora dubbi sui nomi delle protagoniste femminili.

06 aprile 2011

TEES MAAR KHAN


Tees Maar Khan doveva essere il blockbuster del Natale 2010. Diretto dalla regina del botteghino Farah Khan e interpretato dall'amatissima coppia composta da Akshay Kumar e Katrina Kaif, il film in realtà ha deluso le aspettative, pur battendo il concorrente Toonpur Ka Superrhero e assicurando guadagni decorosi ai produttori. Le recensioni negative hanno giocato un ruolo importante nel decretarne il parziale insuccesso, ma anche le polemiche che ne hanno accompagnato la realizzazione - su tutte, la presunta rottura personale e professionale fra la regista e Shah Rukh Khan - non hanno giovato.

TMK qualitativamente non si scosta molto dai precedenti lavori offerti da Farah Khan (con l'esclusione del delizioso primo tempo di Om Shanti Om). Non mancano tracce del personalissimo senso dell'umorismo della regista, non mancano le coreografie, i colori, l'allegria, le canzoni accattivanti. A differenza di Main Hoon Na e di Om Shanti Om, TMK non è un masala bensì una commedia, e la compattezza di genere ha mitigato il gusto per l'eccesso di Farah. Ma la narrazione è spenta e i personaggi anemici. Il carisma di Shah Rukh Khan aveva trainato con successo i film precedenti di Farah, distogliendo l'attenzione dello spettatore dalle lacune nella sceneggiatura e dalle esagerazioni nella confezione. Nel caso di TMK, il lodevole sforzo di Akshay - che si è sobbarcato tutto il peso della pellicola - non ha garantito il medesimo risultato: gli errori da celare erano oggettivamente troppi.

TRAMA

Tees Maar Khan (Akshay Kumar) è il ladro migliore sulla piazza. La sua fidanzata, Anya (Katrina Kaif), è un'aspirante attrice. Come combinare le due attività? Organizzando un furto spettacolare sul (finto) set di un film, con l'ignara collaborazione di una (vera) superstar: Aatish Kapoor (Akshaye Khanna).

ASSOLUTAMENTE DA NON PERDERE

* La sorprendente performance di Akshaye Khanna, che nel 2010 ha azzeccato due ruoli (Aakrosh e TMK) su tre (No problem). Bentornato Akshaye!
* Le camicine stampate e multicolori indossate con invidiabile disinvoltura da Akshay Kumar: da copiare subito!
* La tumultuosa sequenza dell'assalto al treno.
* I titoli di coda (Happy ending), come da tradizione di Farah.

ASSOLUTAMENTE DA DIMENTICARE

* L'insopportabile caratterizzazione dei personaggi dei gangster siamesi e dei poliziotti omosessuali: munitevi di lanciafiamme E SPARATE.

RECENSIONI

The Times of India: **1/2
Farah Khan ama davvero il divertimento, ed è dotata di uno spiccato senso dell'umorismo, come risulta evidente dai suoi precedenti lavori. Anche Tees Maar Khan si supponeva fosse divertente, e difatti inizia in modo promettente. Tuttavia il secondo tempo non soddisfa perchè nessun aspetto del film coinvolge lo spettatore. Farah ha sempre trattato Bollywood con appassionata irriverenza, ma le gag erano incorporate in una sceneggiatura emotiva, come da tradizione. Main Hoon Na reiterava il legame fra fratelli. Om Shanti Om applaudiva all'amore eterno. TMK, tristemente, inizia come una caricatura e rimane tale sino alla fine. Anche tutti i personaggi sono solo caricature, e falliscono nel costruire un quoziente emotivo. Il protagonista (Akshay Kumar) è il più applaudito, ma persino le sue truffe lasciano freddi. Anya (Katrina Kaif) è una stranissima co-protagonista, eccessiva e priva di cervello, senza nulla di fascinoso, troppo stereotipata. La sola esagerazione che sembra funzionare è la performance di Akshaye Khanna: una vera sorpresa. La colonna sonora (Vishal-Shekhar) si dimentica subito, malgrado Sheila Ki Jawani sia un brano da classifica e arricchisca la definizione di item number grazie all'esplosiva interpretazione di Katrina. TMK ha colore, umorismo, ritmo, ma manca di trama e coinvolgimento.
Nikhat Kazmi, 23.12.10

Hindustan Times: *
Akshaye Khanna è esilarante. La trama non può essere presa sul serio, nè nessuno intende farlo, ma per la maggior parte del film non si ride. L'idea di Tees Maar Khan si ispira a Caccia alla volpe (di Vittorio De Sica, pellicola del 1966 con Peter Sellers). E si comprende la necessità di copiare, dal momento che chi ha realizzato TMK ha speso tutto il tempo rimanente solo intorno ad una banale canzone, Sheila Ki Jawani, considerandola l'unica àncora di salvezza. La sceneggiatura è di quelle che il prolifico Priyadarshan avrebbe felicemente plagiato per Natale, scegliendo fra le due dozzine e più di film che ha diretto in meno di un decennio. Con Akshay Kumar come protagonista, ovvio. Lo scalpore non sarebbe stato lo stesso. Perchè non avrebbe gestito sapientemente l'arte di ridurre una pellicola di tre ore in un trailer di un minuto. Ciò basta ad eccitare il pubblico nel primo weekend di programmazione. Ogni sequenza è un rumoroso annuncio. La maggior parte delle gag si sgonfia. Il film è un caos senza fine.
Mayank Shekhar, 24.12.10

Cinema Hindi: **
Punto di forza: Akshaye Khanna, la cui insospettata vena comica ha oscurato persino Akshay Kumar.
Punto debole: la stentatissima sceneggiatura.

SCHEDA DEL FILM

Cast:

* Akshay Kumar - Tees Maar Khan
* Katrina Kaif - Anya
* Akshaye Khanna - Aatish Kapoor
* Salman Khan - cameo nel brano Wallah Re Wallah
* Anil Kapoor (cameo)
* Chunky Pandey (cameo)
* Sanjay Dutt (narratore)

Regia: Farah Khan
Sceneggiatura e dialoghi: Shirish Kunder e Ashmit Kunder (direttore del montaggio per Lamhaa, nonchè fratello di Shirish)
Soggetto e montaggio: Shirish Kunder
Colonna sonora: composta da Vishal-Shekhar (Om Shanti Om), è festosa e non delude. Sheila Ki Jawani conquista l'ascoltatore con il ritmo serratissimo delle strofe, decisamente superiori al ritornello-tormentone. Citiamo anche Wallah Re Wallah e Badey Dilwala. Shirish Kunder ha composto il commento musicale del film, nonchè la title track - testo incluso -, interpretata da Sonu Nigam che si è prodotto in ben 54 voci diverse.
Coreografia: Farah Khan e Geeta Kapur (assistente coreografa di Farah in diverse pellicole). Non lasciatevi ingannare dal clamore suscitato da Sheila Ki Jawani: la coreografia migliore inclusa in TMK è Wallah Re Wallah. E comunque con un ballerino potente come Akshay e con una coreografa per regista, TMK si meritava creazioni più tecniche e fantasiose. Peccato.
Fotografia: P.S. Vinod (Striker)
Traduzione del titolo: viene definito Tees Maar Khan chi si vanta di aver compiuto qualcosa di grande, anche se dall'aspetto non si direbbe (fonte: BollyMeaning).
Anno: 2010
Awards:
* Filmfare (selezione): miglior coreografia per Sheila Ki Jawani
* Zee Cine: miglior coreografia per Sheila Ki Jawani
Sito ufficiale, nel quale si possono leggere i testi in hindi delle canzoni

RASSEGNA STAMPA/VIDEO

* Hindustan Times, 03.12.10: dichiarazioni di Akshay Kumar
* Hindustan Times, 12.12.10: dichiarazioni di Akshay Kumar
* Bollywood Hungama, 22.12.10: intervista ad Akshay Kumar
* Hindustan Times, 22.12.10: cronaca della conferenza stampa a Delhi
* Video: The making of Tees Maar Khan, prima, seconda e terza parte
* Video: Making of Tees Maar Khan (il brano)
* Video: presentazione della colonna sonora
* Bollywood Hungama, 29.01.10: intervista video a Farah Khan
* Bollywood Hungama, 06.12.10: intervista video a Farah Khan e Katrina Kaif, prima e seconda parte
* Bollywood Hungama, 15.12.10: intervista video ad Akshay Kumar, prima e seconda parte
* Bollywood Hungama, 22.12.10: video della première
* Times Now: intervista video a Farah Khan
* Times Now: intervista video a Farah Khan e Katrina Kaif
* CNN-IBN: intervista video a Farah Khan, Akshay Kumar e Katrina Kaif, prima e seconda parte
* Bollywood Hungama: lista dei link a tutti gli articoli e ai video dedicati a Tees Maar Khan

CURIOSITA'

* Tees Maar Khan si ispira a Caccia alla volpe, commedia del 1966 diretta da Vittorio de Sica e interpretata da Peter Sellers.
* Il treno incluso nel climax non è stato noleggiato bensì costruito ex novo, compresi 500 metri di binari. La presentazione della colonna sonora è avvenuta su un treno - vero - charterizzato per l'occasione.
* Le riprese di TMK sono state completate in 52 giorni, con l'esclusione della coreografia del brano Wallah Re Wallah. Pare che Akshay Kumar, tipo piuttosto mattiniero, si presentasse sul set alle sette/otto del mattino. Akki ha ultimato le sequenze che lo riguardavano in soli 45 giorni. Articolo di Bollywood Hungama.
* Farah Khan ha debuttato nel cinema nel 1992 con le coreografie di Jo Jeeta Wohi Sikandar, interpretato da Aamir Khan. La sua filmografia in qualità di coreografa è impressionante. Ricordiamo le coreografie tribali di Asoka (Aa Tayar Hoja), le splendide visualizzazioni dei brani contenuti in Kabhi Khushi Kabhie Gham (Yeh Ladka Hai Allah), nonchè l'elettrizzante Munni Badnaam inclusa in Dabangg. Quanto alle collaborazioni internazionali, sempre in veste di coreografa, segnaliamo Monsoon Wedding di Mira Nair, l'incandescente esibizione di Shakira agli MTV Video Music Awards del 2006 (Hips don't lie), Chiggy Wiggy di Kylie Minogue incluso in Blue. Farah ha conquistato nel 2004 il National Award per la coreografia di Idhar Chala Main Udhar Chala (Koi Mil Gaya). Niente male per un'autodidatta. Ma noi le saremo grati in eterno per la trascinante coreografia di Chaiyya Chaiyya (Dil Se).
* Om Shanti Om (2007), la seconda pellicola diretta da Farah (interpretata da Shah Rukh Khan), è stata distribuita insieme a Saawariya di Sanjay Leela Bhansali. Nel fine settimana della première, la cinematografia hindi, con entrambi i titoli, per la prima volta nella storia ha battuto Hollywood quanto ad affluenza di pubblico: OSO e Saawariya nei giorni 10 e 11 novembre 2007 sono stati infatti i film più visti al mondo, battendo Leoni per agnelli, e scalzando Ratatouille dal primo posto nel box office planetario.
* Riferimenti a Bollywood: Amitabh Bachchan, Nana Patekar, Aamir Khan, Om Shanti Om e il brano Dhan Te Nan (Kaminey).
* Riferimenti all'Italia: TMK si ispira ad una commedia italiana, Caccia alla volpe, diretta da De Sica nel 1966 (ripeterlo non nuoce).

GOSSIP & VELENI

* Farah Khan è sorella del comico e regista Sajid Khan (Housefull). La madre era di religione zoroastriana, e il padre di religione musulmana. La sorella della madre è stata la prima moglie del celebre sceneggiatore e paroliere Javed Akhtar, nonchè madre dei registi Farhan e Zoya Akhtar, che sono dunque cugini di Farah. Farah nel 2008 ha dato alla luce tre gemelli. La casa di produzione della regista si chiama Three's Company, in loro onore, e nei titoli di coda di TMK appaiono anche i tre pargoli, indifferenti al richiamo delle luci della ribalta, in un ciak piuttosto complicato da realizzare (articolo di Bollywood Hungama). Arcinota è l'amicizia di Farah con la superstar Shah Rukh Khan: i due si incontrarono nel 1993 sul set di Kabhi Haan Kabhi Naa.
* Lo sceneggiatore di TMK, Shirish Kunder, è il marito di Farah Khan. Shirish debuttò nel cinema come direttore di montaggio, e incontrò Farah nel 2004 sul set di Main Hoon Na. Nel 2006 passò dietro la macchina da presa con Jaan-E-Mann (interpretato da Salman Khan, Akshay Kumar e Preity Zinta), di cui scrisse la storia, la sceneggiatura e i dialoghi, oltre a comporne il commento musicale e ad occuparsi del montaggio. Shirish ha anche coprodotto TMK. Il suo prossimo lavoro come regista è la pellicola in 3D Joker, con Akshay Kumar. Shirish Kunder è più giovane di Farah Khan di otto anni.
* Grande scalpore ha suscitato la notizia che il terzo film diretto da Farah Khan, TMK appunto, fosse interpretato da Akshay Kumar e non da Shah Rukh Khan, e che contenesse un cameo di Salman Khan. In questa intervista raccolta da Bollywood Hungama, Shirish Kunder ha giustificato la sua scelta. Akshay Kumar, dal canto suo, ha saggiamente commentato: 'Qui c'è una lezione per tutti. Non si dovrebbe mai mescolare la vita personale con quella professionale. Gli amici sono le persone che frequenti, e i colleghi le persone con cui lavori. Se i ruoli si confondono, una delle due relazioni - se non entrambe - può seriamente incrinarsi. Farah ed io stiamo solo lavorando, e nessuno dovrebbe offendersi per questo. Bollywood è lavoro, non un gioco'. Articolo di Bollywood Hungama.
* Akshay Kumar ha coprodotto TMK. Soddisfatto dalla rapidità con cui la pellicola è stata ultimata, l'attore ha donato di tasca propria una somma consistente di denaro ai membri a giornata della troupe, cuochi compresi.
* Akshay Kumar e la moglie Twinkle Khanna non apparivano insieme sul grande schermo dal 1999 (International Khiladi e Zulmi). Dopo le nozze, Twinkle si ritirò dalle scene. I suoi ultimi titoli risalgono al 2001.
* Questa è davvero gustosa, pronti? Kanti Shah, il noto regista indiano di B-movies (vedi le note a Udaan), ha realizzato in dodici giorni un soft porno intitolato Sheila Ki Jawani, ispirato all'omonimo brano incluso in TMK. Sembra che Kanti Shah intendesse distribuire SKJ lo stesso giorno di TMK, ossia nel fine settimana di Natale, festività ottimale per proporre un film erotico... Video di NDTV. Ci spiace per i maschietti: no, non abbiamo trovato il trailer, solo la locandina.