29 marzo 2010

AMAR AKBAR ANTHONY



Trascinando in un vortice di commedia ad azione, amore a dramma, passando da situazioni incredibili ad altre normalmente quotidiane, Amar Akbar Anthony è una pietra miliare della scoppiettante filmografia anni Settanta. Potrei consigliarlo come l’esempio più classico di “lost and found movie” un genere molto in voga nei decenni postclassici del cinema indiano, la cui storia è intrecciata e sospesa nel tempo, i legami tra i personaggi si rompono, si confondono, per poi ritrovarsi nel corso degli anni. L’avvincente e variegato multi-starrer unisce in un solo film dalla trama rocambolesca i nomi di Pran, Nirupa Roy, Parveen Babi, Neetu Singh e Shabana Azmi, accanto ad un’eccezionale triade di protagonisti : Amitabh Bachchan, Vinod Khanna e Rishi Kapoor.

TRAMA
Ingannato da un potente gangster locale, Kishanlal vede sgretolare in un attimo la sua vita, la moglie tenta il suicidio e i suoi figli si dividono e si perdono mentre cercano di scappare. Adottati rispettivamente da una famiglia induista, da un sarto musulmano e da un parroco cristiano, ciascun ragazzo cresce in un contesto diverso: Amar diviene un ispettore di polizia, Akbar un gioioso musicista qawali e Anthony un impenitente contrabbandiere di alcolici. Ancora prima di conoscere la loro vera identità i tre si scoprono amici e le loro storie si intrecciano di nuovo.


Manmohan Desai è un vero mago dell’intrattenimento popolare. Apparentemente rustici e poco elaborati i suoi film incedono a ritmi pulsanti e nascondono una conoscenza profonda dei meccanismi di gradimento e coinvolgimento del pubblico.
Le tre storie hanno equivalente spessore e si alternano con vivacità ed equilibrio. La classe di Amitabh Bachchan trionfa nel sarcastico e simpatico personaggio di Anthony Gonzalves, che si ubriaca, lotta tra la polvere e ride dietro le sbarre ma è anche capace di trasformarsi in eroe romantico o campione d’eleganza, fino a saltare fuori da un gigantesco uovo di Pasqua sorprendendo gli ospiti con divertenti indovinelli, privi di senso, ma in perfetto British English. Quest’uomo ha dell’incredibile, sarete d'accordo con me.
Rishi Kapoor aggiunge quel tocco di energia scanzonata accanto alla sua luminosa e sempre sorridente Neetu Singh. A Vinod Khanna spetta invece il personaggio più bacchettone e meno loquace, nonché l’eroina più smorta, (Shabana Azmi) ma il tanto antipatico Amar della prima parte diviene molto meno serioso nella seconda, fino a meritarsi una standing ovation nella canzone che da il titolo al film, in cui si esibisce coperto di strumenti musicali in un mix di straordinaria follia.


Le scene più belle:
1) Medaglia d'oro al monologo di Amitabh Bachchan ubriaco davanti allo specchio. Da solo vale il prezzo del film. Uno dei momenti in cui Big B supera se stesso per ironia, stile e credibilità. Gustiamocela con calma e gettiamoci a suoi piedi.
2) La serenata di Rishi Kapoor sotto casa della sua bella, matta e divertente la canzone "Taiyyab Ali pyar ki dushman" / (Taiyyab Ali nemico dell’amore) nasce per essere un corteggiamento alla ragazza e finisce per diventare un attacco irresistibilmente velenoso al padre stizzito e tutto d'un pezzo.
3) La rivalsa di Kishanlal. L’uomo ordina al suo nemico di lucidargli le scarpe ripetendo al contrario l’umiliazione subita in passato. Dieci e lode ad un inossidabile Pran che trafigge lo schermo con una sola azzeccatissima scena.


Il mio giudizio sul film : **** 4/5


ANNO: 1977

REGIA: Manmohan Desai


CAST :
Amitabh Bachchan………………Anthony Gonzalvez

Rishi Kapoor…………………………Akbar Allahbadi

Vinod Khanna……………………… Amar Khanna

Pran……………………………………… Kishanlal

Parveen Babi………………………Jenny

Neetu Singh…………………………Salma

Shabana Azmi………………………… Laxmi

Jeevan………………………………… Robert

Nirupa Roy……………………………Bharti



COLONNA SONORA : Laxmikant & Pyarelal

PLAYBACK SINGERS: Mohammed Rafi, Kishore Kumar, Lata Mangeshkar, Mukesh, Mahendra Kapoor, Shailendra Singh

QUALCOS'ALTRO:
- Amitabh Bachchan si aggiudicò il Filmfare Award come miglior attore protagonista per la sua interpretazione nel film. Laximikant & Pyarelal vinsero nella categoria Miglior colonna sonora.
- Esistono remakes Telegu e Malayamal usciti negli anni ’80 intitolati Ram Robert Rahim e John Jaffard Janardhan
- My name is Anthony Gonzalves oltre ad essere il ritornello della canzone più popolare di Amar Akbar Anthony è anche il titolo di un film uscito nel 2008
- Nel film Baadshah, Shahrukh Khan improvvisa una veloce parodia del famoso discorso strampalato di Big B in inglese.
- Il nome Anthony Gonzalves viene usato come identità immaginaria dell'amico di Ajay Devgan in uno degli equivoci di Golmaal Returns (2008)

23 marzo 2010

99


Uscito a maggio del 2009, 99 è ispirato ad uno scandalo che nel 2000 coinvolse il cricket e il mondo delle scommesse. La polizia di Delhi, infatti, intercettò una telefonata tra il capitano della squadra del Sudafrica, Hansie Cronje, ed un allibratore, durante la quale il giocatore accettava dei soldi, per scambiare informazioni, come dichiarò lui, o per truccare le partite, come sostennero gli agenti.
In seguito a quella brutta vicenda, che mise in luce l'attività criminale nascosta dietro la realtà dei campionati di cricket, Hansie Cronje fu allontanato per sempre dai campi sportivi.

TRAMA

Sachin (Kunal Khemu) e Zaramud (Cyrus Broacha) sono due piccoli truffatori che clonano le carte sim dei cellulari. A causa di uno dei loro imbrogli andato storto, saranno costretti a cominciare a lavorare per AGM (Mahesh Manjrekar) pericoloso gangster e bookmaker.

RECENSIONI

The Times of India ***
Nel 1999 i giocatori di cricket Indiani furono sospettati di aver venduto le partite contro il Sudafrica. Questa commedia degli errori, che diventa frizzante dopo un lento inizio, esamina il ventre molle del cricket con un tono fortemente ironico. La trama non viene mai persa di vista, malgrado la narrazione scorra in modo piuttosto disarticolato. Questa monelleria di crimine e di commedia viaggia tra passato e presente in due città: Mumbai e Delhi. Sempre con l'imprevedibile nascosto dietro l'angolo.
Nikhat Kazmi, 15.05.09
La recensione integrale

Hindustan Times **1/2
Il film fa fatica a decollare. Si ravviva nel secondo tempo per poi rallentare di nuovo verso il climax. La storia non è nuova ma è contraddistinta da una narrazione e da un cast briosi. Boman Irani anima l'azione con le sue espressioni afflitte e il suo impassibile umorismo. Ma la sorpresa della pellicola è Amit Mistry in un ruolo sfumato di grigio: uno spasso. Il montaggio è irregolare. '99' non è un brutto film: abbiamo visto di peggio. Ma non è nemmeno un buon film: abbiamo visto di meglio.
Roshmila Bhattacharya, 16.05.09
La recensione integrale

Diana ****4/5
Grazie ad una storia ben congegnata ed ottimamente scritta e ad un cast azzeccato, i protagonisti sono tutti perfetti per il loro ruolo e bravissimi, 99 è un gioiellino di equilibrio. I momenti d'azione si alternano a scene divertenti e rocambolesche, in un film a tratti amaro ma anche tenero, ironico e scanzonato.

Il bello:
- Boman Irani in un'interpretazione fenomenale.
- La colonna sonora. In particolare il brano scacciapensieri Delhi Destiny.
- Il finale da applausi.

Il brutto:
- Niente.

SCHEDA DEL FILM

Cast:
Sachin - Kunal Khemu (Traffic Signal)
Rahul - Boman Irani (3 Idiots)
Pooja - Soha Ali Khan (Tum Mile)
Zaramud - Cyrus Broacha
Jahnavi - Simone Singh (Being Cyrus)
AGM - Mahesh Manjrekar (Slumdog Millionaire)
Ray Ban - Dali Vivekanandan
JC - Vinod Khanna (Wanted)
Sunil Mehta - Sudesh Berry

Diretto da Krishna DK e Rajesh Nidimoru

Scritto da Raj Nidimoru, Krishna DK e Sita Menon

Musiche: Shamir Tandon (Jail) e Ashutosh Pathak

Anno: 2009

Distribuito da: People Pictures

CURIOSITA'

- Mahesh Manjrekar, che interpreta AGM, oltre che attore, è un regista e un produttore di successo. Nel 2001 ha vinto il National Film Awards per Astitva, Best Feature Film in Marathi.

- Quando aveva solo 12 anni, Cyrus Brocha (Zaramud), iniziò la sua carriera di attore in un film in lingua Hindi, accanto a niente di meno che Naseeruddin Shah. La stampa scrisse che si trattava di un bambino prodigio.
Durante gli anni del college, oltre a continuare a recitare, lavorò alla radio, guadagnando una buona fama anche come Dj.
Grazie alla sua popolarità divenne Vj per MTV India. Il suo candid-camera show MTV Bakra, è stato uno dei programmi più seguiti della rete.

Il sito ufficiale del film.

12 marzo 2010

TUM MILE



Il 26 luglio del 2005 una tempesta senza precedenti devastò la città di Mumbai, Tum Mile, uscito lo scorso anno, è stato il primo film a narrare attraverso il cinema la disastrosa calamità naturale. Le immagini della potente inondazione si alternano a salti nel passato dei due protagonisti con continui flashback. Kunal Deshmukh , regista di Jannat (2008), nel suo racconto si serve di vorticosi salti nel tempo e nello spazio (dal passato al presente, dall'India al Sud Africa) senza creare confusione né alterare il coerente svolgimento della storia.


TRAMA

Due ex fidanzati si rincontrano sul volo diretto a Mumbai dopo essersi separati da sei anni, la ragazza viaggia con il suo nuovo partner, ma Akshay, che la ama ancora, da ogni dettaglio inizia a ricordare il loro passato. Lo stesso giorno un alluvione paralizza la città, nella globale reazione di panico Akshay e Sanjana si ritrovano tra la folla disperata e cercano insieme di mettersi in salvo.

Soha Ali Khan, discretissima figlia d’arte, gioca ad imitare le acconciature della madre Sharmila Tagore ma il resto lo mette del suo. Originale antidiva, Soha non è una ragazza copertina, e se ne frega. Emraan Hashmi nonostante il suo aspetto da professorino si è guadagnato una fedele schiera di ammiratori e soprattutto l’illustre soprannome di serial kisser bollywoodiano (se avete visto Murder o il bellissimo Gangster a Love Story vi sarà ben chiaro il perché).

Chi si aspetta una puntata del telegiornale con riferimenti dettagliati alla strage ne resterà deluso, così come lo sarà chi cerca film a sfondo apocalittico per godersi straripanti effetti speciali. La storia è questa: due ragazzi si conoscono, si amano, si perdono, si ritrovano, l’inondazione li mette davanti al pericolo, li avvicina alla morte, riunisce frammenti di una vita passata, traccia una linea tra ciò che ha un senso da ciò che non lo ha. Il pubblico del subcontinente è educato a ricercare nel film ( e fra i film)… e sa dare importanza alle piccole cose piuttosto che al trionfo (o dovrei dire tonfo) visivo del cruento voyerismo da catastrofe che si vede qui da noi. Molti avranno da ridire sui miei gusti ma pochi oseranno controbattere sul fatto che I film occidentali stiano diventando ogni giorno più guardoni.  Tum Mile è un film semplice e privo di effetti da capogiro non divaga in lunghe inquadrature di rassicuranti catastrofi davanti alle quali anche la peggiore delle giornate diventerebbe lodevole (come avrebbero fatto i lontani cugini californiani…) ma accende i riflettori su una storia comune, una storia d’amore, un legame tra due persone che si decostruisce (e ricostruisce) davanti ai nostri occhi e per noi. La tragedia non è protagonista ma resta nello sfondo, è l’anello che torna ad unirli, voler sopravvivere diviene la necessità imminente che porta Akshay e Sanjana ad abbattere ogni barriera costruita negli anni, uscendo insieme da una comune, e inaspettata avversità.

Da vedere per:

L'ottima narrazione ad incastro

La piacevole e delicata colonna sonora

Un ritratto convincente dei protagonisti. Nonostante sia un classico caso di ragazzo squattrinato + ragazza ricca non si lascia spazio agli stereotipi, ciascun personaggio viene inquadrato a tutto tondo sia nei pregi che nei difetti, concedendo un'attenzione particolare alle personali fragilità : Sanjana con la sua cronica insonnia nervosa, Akshay con l’arroganza e la frustrazione di un artista dall’Ego calpestato.

Il mio giudizio sul film : *** 3,5


RECENSIONI

The Times of India: *** 3,5 /5

Il regista Kunal Deshmukh torna dopo il successo di 'Jannat'. In questo round ci offre un resoconto appassionato ed estremamente maturo di una vivace relazione fra un artista (Emraan Hashmi) e la sua musa (Soha Ali Khan). Tutto già visto, ma ciò che rende affascinante 'Tum Mile' sono le interpretazioni e la struttura narrativa: entrambe innovative, profonde e multi-stratificate. Il regista interseca con maestria il passato al presente e mantiene alto l'interesse. La storia d'amore è raccontata con grande maturità, portando allo scoperto un rapporto adulto e realistico. Le sequenze delle piogge torrenziali sembrano abbastanza credibili, anche se le note tragiche non erano necessarie ed in qualche modo appaiono 'cinematografiche'. Ciò che davvero spicca è la recitazione. Emraan e Soha creano un'intesa che trabocca di calore e che fino alla fine non mostra prevedibilità. Le loro conversazioni e preoccupazioni sono tratte dalla vita reale, e gli attori comunicano soprattutto con le loro espressioni facciali e con il linguaggio del corpo.
Nikhat Kazmi, 12.11.09

Testo integrale


Hindustan Times: ** 2/5

C'è un certo stile nei modi calmi e sicuri, e una spavalderia tutta sua: ciò rende impossibile non notare la presenza scenica di Emraan Hashmi o il legame che riesce a creare con il pubblico. 'Tum Mile' offre una panoramica di una relazione alle prese con le note pressioni e i noti problemi della vita in comune. La narrazione è semplice, mediamente realistica. Sulle prime si potrebbe giudicare il film molto ben diretto, a dispetto di alcuni errori. Il materiale non è nè forte nè nuovo, ma il regista riesce a disegnare alcuni momenti estremamente efficaci. Ad un certo punto, circa a metà, la storia però si esaurisce, e il passaggio dal romanticismo alla calamità è talmente brusco da spaccare la pellicola in due.
Mayank Shekhar, 14.11.09

Testo integrale



ANNO: 2009

REGIA: Kunal Deshmukh

TRADUZIONE DEL TITOLO: Ti ho incontrato


CAST:

- Emraan Hashmi.......... Akshay
- Soha Ali Khan.......... Sanjana


COLONNA SONORA : Pritam, testi di Sayeed Qadri and Kumaar


PLAYBACK SINGERS: KK, Neeraj Shridar, Mohit Chahuan


SITO UFFICIALE DEL FILM : Clicca QUI